L’attimo che fotografa le forze della natura: la serie Momentum dell’artista Fabio Roncato
In occasione di Procida Capitale della Cultura 2022, Centodieci ha donato al comune dell’isola l’opera di un giovane scultore contemporaneo
Chi è Fabio Roncato
Fabio Roncato, classe 1982, è un artista riminese che vive e lavora a Milano. La sua ricerca sviluppa una riflessione sui confini della rappresentazione visiva indagando forme, elementi, energie della natura e della contemporaneità. La sua idea è di condurre la pratica artistica all’interno delle criticità legate al rapporto fra comprensione della realtà e limiti della percezione. In questo processo e nei metodi di scoperta dell’artista, l’immaginazione riveste un ruolo determinante.
Il rapporto con la natura e con l’ambiente
Nella sua ricerca Roncato è solito instaurare processi di cooperazione con l’ambiente, sia che si tratti del luogo in cui realizza le sue opere o quello in cui le espone. La serie Polaris (2019) nasce da foto satellitari a colori sfalsati ottenute con l’utilizzo del satellite Landsat-8. I documenti ottenuti con questa tecnologia vengono normalmente utilizzati in campo industriale per mappare la distribuzione dell’agricoltura e dell’attività antropica sul suolo. Roncato la utilizza per scattare foto di massicci montuosi facendo coincidere le vette con gli assi di rotazione delle immagini stesse, mutando i paesaggi e rendendoli liquidi e instabili, riformulando informazioni tecniche in nuove visioni in cui prevale il potenziale estetico e visionario.
Nella serie Conscious thoughts (2021) ai due lati di una tavola di legno intrisa di inchiostro, Roncato collega degli elettrodi. Una scarica di corrente attraversa la superficie ancora bagnata incidendo il legno e rivelando il proprio percorso. Fabio Roncato fotografa il procedere delle forme elettriche che crescono e si sviluppano cercando una via per ricongiungersi, rivelando paesaggi evocativi di realtà fluviali.
Fotografare l’attimo
Il ciclo Momentum (iniziato nel 2018) rappresenta la quintessenza della ricerca artistica di Fabio Roncato. Si articola infatti in una serie di sculture, ognuna unica, realizzate dal contatto tra due elementi liquidi: la cera fusa e le correnti d’acqua di fiume. La cera, scaldata a riva, viene deposta ancora calda nel fiume, che la raffredda e la solidifica, determinando nell’arco di una frazione di secondo la forma dell’intera scultura. Questa matrice viene poi successivamente fusa in alluminio. Peculiarità dell’opera è dunque quella di articolarsi come fotografia di quell’unico istante di tempo in cui le forze della natura scolpiscono lo scorrere dell’acqua.
Qual è dunque la relazione tra la misura quantitativa del tempo e la sua percezione qualitativa? Tra il tempo che passa e si misura e il tempo che apre sull’istante? La temporalità del tempo qualitativo segmenta la linearità del tempo quantitativo, concentra su un istante una sorta di fascio di luce. Fabio Roncato cattura quell’istante, quel movimento, quel momento. Il suo lavoro è trasposizione scultorea di una temporalità qualitativa.