L’arte che rompe il silenzio: ri-parte oggi il MiArt
Tra il design e la moda, il settembre milanese accoglie anche il MiArt, la più attesa fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea. “Dismantling the silence” è il titolo della campagna visiva che accompagna la fiera: una sorta di augurio affinché questo atteso appuntamento possa colmare quel vuoto culturale che ha ferito profondamente il mondo dell’arte. Tratto dalla raccolta di poesie degli anni ’70 di Charles Simić, MiArt vuole partire dalla poesia intesa come linguaggio universale per stimolare la creazione di nuovi dialoghi tra storia e futuro e per accogliere nuove forme di comunicazione tra i vari personaggi che animano la fiera meneghina. And Flowers / Words è la prima tra le varie iniziative in programma: partita circa tre mesi fa, il progetto editoriale ha visto la partecipazione di numerose figure del mondo artistico e culturale italiano riunite con l’obiettivo di promuovere nuove forme di comunicazione artistica e nuovi dialoghi tra passato e presente.
MiArt: la venticinquesima edizione
Un’opportunità di rilancio dopo sedici mesi di silenzio, il MiArt “Fiorisce la fiducia”: questo il claim della fiera che finalmente torna ad ospitare gli appassionati di arte e di design, dopo un’edizione 2020 completamente in digitale. La nuova edizione rappresenta a tutti gli effetti un’opportunità di ripartenza, non solo per il settore artistico-culturale duramente colpito dagli effetti della pandemia, ma anche per la città di Milano che torna a ripopolarsi grazie al Salone del Mobile e alla Milano Fashion Week. MiArt vede come direttore artistico Nicola Ricciardi, curatore e critico d’arte contemporanea, dal 2016 al 2020 Direttore Artistico delle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino.
MiArt, considerata l’epicentro della Milano Art Week, vedrà la partecipazione di 142 gallerie provenienti da 20 paesi oltre all’Italia, tenendo fede al suo carattere internazionale. Tra arte contemporanea, arte moderna e design in edizione limitata, MiArt ospiterà grandi opere che daranno al pubblico la possibilità di viaggiare tra passato e presente, in un viaggio nel tempo che include l’arte d’inizio secolo fino alle opere delle generazioni più recenti.
Tra passato e futuro
Le gallerie sono tradizionalmente divise in cinque sezioni: Established Contemporary, Established Masters, Emergent, Decades e Generations. Established Contemporary rappresenta la main section dedicata principalmente all’arte contemporanea dove si incontrano i nuovi linguaggi contemporanei: dall’edizione 2020 inoltre possono partecipare a questa sezione anche gallerie attive nel settore del design da collezione e d’autore. Established Masters vede come protagonista l’arte storicizzata, ossia la presenza di opere d’arte realizzate entro il 1999. Emergent è, invece, la sezione riservata alle gallerie che si occupano della promozione di opere realizzate dalle generazioni di artisti più recenti, appunto emergenti. Decades, al contrario, propone un viaggio nel XX secolo suddiviso in decenni: la sezione è caratterizzata da mostre monografiche, tematiche oppure vede come protagonista un momento importante che ha segnato il decennio trattato. Generations, infine, promuove il dialogo tra due artisti che appartengono a due generazioni differenti: le due gallerie, condividendo lo stesso stand, collaborano a un unico progetto espositivo.
Dove e quando?
Il MiArt, quest’anno, abbandona lo storico PAD 3 e si sposta al PAD 4 di FieraMilanoCity_MiCo, ingresso gate 4 da viale Scarampo, angolo via Colleoni. La fiera sarà fruibile venerdì 17 e sabato 18 settembre dalle ore 11.30 alle 20.00, mentre domenica 19 settembre dalle ore 11.00 alle 19.00. I biglietti, nel rispetto delle normative anti-Covid, possono essere acquistati solamente online.