La Marvel è in crisi?
A guardare gli incassi dei titoli più recenti (e la presa sempre più debole esercitata sull’immaginario collettivo), parrebbe di sì. Ma nuovi multiversi arriveranno. E l’attesa Fase 5 potrebbe rilanciare uno dei brand più forti dell’audiovisivo contemporaneo.
Negli ultimi mesi la domanda rimbalza e rimbomba di giornale in giornale, di sito in sito, di forum in forum (sì, ne esistono ancora), almeno negli Stati Uniti: la Marvel è in crisi? Chiusa nel 2019 l’epoca d’oro del ciclo degli Avengers, lo Studio che ha definito la supremazia dei cinecomic (e cambiato per sempre il volto del blockbuster odierno) sta effettivamente affrontando uno dei suoi momenti più difficili. Ma potrebbero esserci dei segni di ripresa all’orizzonte.
Il box-office traballa
Il 2023 non è ancora quello che potremmo definire un annus horribilis, ma certamente non si è aperto nel migliore dei modi, stando quantomeno agli incassi. Ant-Man and the Wasp: Quantumania, terzo capitolo della saga con Paul Rudd nei panni del minuscolo, ma portentoso Uomo Formica, ha “aperto” negli Stati Uniti con 106 milioni di dollari al botteghino, ma il risultato totale (e globale) si è fermato sotto i 500 milioni, 476 per essere precisi. A fronte dei 200 milioni di dollari di budget (più gli altissimi costi di promozione), è un risultato che non fa rientrare la major dei costi sostenuti. Ma i numeri bassi, per così dire, hanno colpito molti altri titoli recenti: da Black Widow, avventura in solitaria della Natasha Romanoff di Scarlett Johansson (379 milioni complessivi, ma scontava anche il fatto di essere uscito contemporaneamente su Disney+), a Eternals, il kolossal d’autore della regista di Nomadland Chloé Zhao (“solo” 402 milioni totali, nonostante un cast di star come Angelina Jolie e Salma Hayek), passando per Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli (432 milioni). Cifre che non ripagano gli enormi sforzi creativi e produttivi fatti per lanciare nuovi mondi nel sempre più sterminato e stratificato multiverso di casa Marvel.
Il pubblico si è stancato dei supereroi?
È l’altra domanda che, come si suol dire, sorge spontanea. Oltre alle scarse performance economiche, i titoli citati sembrano dirci soprattutto una cosa: che la Marvel, nelle ultime stagioni, non sta più producendo immaginario collettivo. Anche il secondo episodio di Black Panther, intitolato Wakanda Forever e orfano del suo protagonista Chadwick Boseman, e il terzo di Guardiani della galassia, uscito quest’anno senza fare troppo rumore, hanno lasciato piuttosto freddi anche i fan più fedeli (e non hanno generato numeri stratosferici, nonostante non siano stati dei veri e proprio flop come gli altri). La cultura pop conquistata negli anni sembra ancora ferma alle icone del recente passato: Iron Man, Captain America, Thor, Spider-Man (che però la Marvel si “divide” con la Sony, artefice dei bellissimi film d’animazione della serie Spider-Verse il cui secondo capitolo è arrivato da poco nelle sale). I volti su cui puntavano le ultime produzioni, da Shang-Chi ad Ant-Man, non sono entrati nella cultura popolare con la stessa prepotenza dei “colleghi”. E, parlando di multiversi, un film come l’acchiappa-Oscar Everything Everywhere All at Once, che sicuramente gioca con un immaginario creato (anche) dalla Marvel, sembra aver cannibalizzato i cinecomic stessi.
Una nuova Fase
Ironia della sorte, Ant-Man and the Wasp: Quantumania è il titolo che inaugura la Fase 5, ovvero quella che dovrebbe traghettare la Marvel verso un nuovo universo di storie e di eroi. Seguiranno The Marvels, in cui tornerà la Captain Marvel di Brie Larson, e il nuovo Captain America con Anthony Mackie al posto dell’amatissimo Chris Evans; e solo nella Fase 6 si riaprirà il ciclo degli Avengers, con la presenza di nuovi eroi “raccolti” lungo la strada fino a quel momento tra film e serie (vedi anche i tanti progetti recenti o in arrivo: da Loki ad Agatha: Coven of Chaos, spin-off di WandaVision, fino al nuovo Daredevil). È troppo presto per dire che la Marvel è in crisi? Probabilmente sì. Ma forse non sta vivendo il suo momento migliore. Almeno non in questo multiverso.