La marcia della Piccola Amal per i bambini rifugiati
Ottomila chilometri a piedi, dai confini della Siria attraverso la Turchia e l’Europa mediterranea su su fino all’Inghilterra. Durerà quattro mesi il cammino della Piccola Amal in cerca della madre sulla rotta della speranza, che è poi quello che significa in arabo il suo nome. Però la Piccola Amal non è una bambina in carne e ossa, ma una marionetta gigantesca che percorrerà il tragitto che tanti profughi di guerra sono costretti a compiere in quello che è il più grande festival itinerante mai realizzato in favore dei diritti dei bambini rifugiati.
Si intitola The Walk-Il cammino, ed è appena arrivato in Italia dove fino al 19 settembre farà svariate tappe lungo l’intera penisola per poi proseguire verso il Nord Europa, in una marcia costellata da spettacoli, performance, incontri con le associazioni attive sul campo e laboratori per i più piccoli, tutte attività volte a sensibilizzare la popolazione sul tema dei migranti e dei rifugiati, diventato ancora più caldo nelle ultime settimane con lo scoppio della crisi afghana. Con un messaggio semplice: “Non dimenticatevi di noi”.
Amal è alta tre metri e mezzo, è una marionetta fatta di canna modellata e fibra di carbonio che rappresenta una bambina siriana di nove anni, e con lei i 34 milioni di bambini rifugiati che esistono e resistono nel mondo. A muoverla ci sono dieci marionettisti: due di loro sono rifugiati siriani come lei, che si sono rifatti una vita in Inghilterra. È partita con la sua carovana di artisti il 27 luglio scorso da Gaziantep, al confine tra Siria e Turchia, dove il suo viaggio è iniziato con un’installazione luminosa, e ha continuato poi per altre tredici città turche prima di raggiungere la Grecia, dove ad Atene, per paura di perdere la strada, ha legato a un lampione un filo rosso che, srotolandosi, segnava il suo percorso attraverso la città, fino a incontrare una marionetta Minotauro e decidere se affrontare la sua paura e fare amicizia con la bestia. Dalla Grecia è arrivata in Italia il 7 settembre in barca, a Bari, e dopo aver risalito lo Stivale attraverso Francia, Svizzera, Germania e Belgio si avvierà verso la tappa finale di novembre a Manchester: nel Regno Unito è stata realizzata, dalla sudafricana Handspring Puppet Company, grazie a una serie di produttori inglesi tra cui spiccano il regista tre volte candidato all’Oscar Stephen Daldry e Tracey Seaward, produttrice di film di primo piano, da The Queen di Stephen Frears a War Horse di Steven Spielberg.
D’altro canto, la lista di sostenitori e testimonial del festival è molto lunga e conta più di 250 artisti e associazioni, comprese star del calibro di Jude Law e dello scultore Anish Kapoor, e in Italia Elena Sofia Ricci, Marco Baliani, Luigi De Laurentiis, Franco Nero ed Edoardo Ponti. Alcuni di loro saranno ospiti dei tanti eventi a ingresso libero che costelleranno anche le tredici tappe italiane, e che il pubblico potrà seguire giorno per giorno anche sui canali social e sul sito del festival dove è anche possibile fare delle donazioni. «Nulla più dell’arte riesce a smaterializzare i confini e a suscitare empatia – spiegano Roberto Roberto e Ludovica Tinghi, i produttori italiani di The Walk –. La Piccola Amal è una bimba di nove anni, è senza madre ed è in fuga da una guerra. La sua carica vitale è inestimabile, rappresenta milioni di bambini rifugiati nel mondo: come non accogliere a braccia aperte tutte le Amal del mondo?». Nel dettaglio, le tappe italiane principali dopo l’approdo a Bari saranno Napoli l’8 e il 9 settembre, Roma l’11 e il 12 dove la Piccola Amal toccherà il museo Maxxi, il Teatro India e Villa Torlonia, poi Spoleto, Assisi, Firenze, Bologna fino ad essere accolta a Milano il 17 dai fuochi d’artificio nel chiostro del Piccolo Teatro e il 18 a Casa Emergency.