Centodieci è Arte presenta "Io e Lei": quando la musica racconta di rinascita
Si dice che l’arte arriva direttamente all’uomo, che quando siamo davanti a un’opera che ci colpisce abbiamo come un’illuminazione, uno schiaffo che ci fa pensare, che ci fa sentire vivi.
La serata “Io e Lei” di Centodieci è Arte è una serata diversa dalle altre, perché sul palco ci sono due Donne, perché è un format nuovo che unisce la lettura alla musica, le lacrime all’energia, lo schiaffo e l’Illuminazione, quella con la I maiuscola. Pia Tuccitto e Federica Lisi Bovolenta, ma forse sarebbe meglio dire Federica Lisi Bovolenta e Pia Tuccitto: mamma, scrittrice e vedova del pallavolista della nazionale Vigor Bovolenta la prima, cantautrice la seconda.
Non c’è finzione nella serata modenese, solo pensieri e schiaffi, musica e vita, anche se si ha a che fare con la morte. La morte di un marito, la morte di un padre, la morte che è preludio a una rinascita. Parte da lontano il racconto di Federica, dal momento del primo incontro con Vigor, dai sogni di una ragazza che si innamora di un bravo ragazzo come tanti, che fa il pallavolista, che è famoso, ma non conta: “Non parlavamo di nulla, ma ci ascoltavamo a vicenda senza dire una parola”, racconta del loro primo incontro in compagnia di amici. L’amore tra i due sboccia subito, la volontà di avere dei figli si scontra con le difficoltà della natura: il ricorso alla fecondazione assistita per il primo, il secondo e il terzo parto, che sarà costituito da due gemelli, è l’emblema della forza di volontà di una coppia unita che si vuole bene, fino all’epilogo che epilogo non è.
Vigor muore a 37 anni in seguito a un malore avvenuto durante una partita della sua squadra, trasportato all’ospedale di Macerata sarà raggiunto da Federica solo più tardi, quando non ci sarà più nulla da fare e per lei, sola e con 4 figli, crolla il mondo. Federica è un pugile sul ring della vita che sta barcollando prima del ko definitivo, due settimane dopo la morte però scopre di essere incinta di Andrea, figlio naturale dei due coniugi, primo e unico figlio naturale dei due coniugi ora che Vigor non c’è più, e la sua vita cambia, a ritmo rock.
Le canzoni portate sul palco di Pia Tuccitto danno il ritmo giusto alla rinascita, la tragedia lascia spazio ai pensieri, alla voglia di reagire, al dovere di madre che deve tirare su cinque figli: “Se sto in piedi è perché ho una squadra intorno a me, la mia famiglia, ma hanno deciso di fare una squadra anche in cielo e hanno deciso di prendere lui. Riuscirò a far crescere i figli come volevamo” racconta la protagonista.
Un libro che è diventato un bestseller dal titolo “Noi non ci lasceremo mai”, un format teatrale, tanta energia da comunicare e di cui voler irradiare gli altri: “Inseguire un sogno ad occhi aperti, saltare più in alto per portarlo più su, vicino al sole, e renderlo più vero. Il senso non è quando, ma perché, non dove, ma con chi”.
Lo schiaffo arriva e paralizza la platea, non è forse questo il senso dell’arte?