Il cinema e il viaggio tra (settima) arte e turismo
IN VIAGGIO CON I FILM
Con l’avvicinarsi delle ferie, si può finalmente viaggiare sul serio. Pandemia a parte, l’estate regala uno spostamento fisico che nel corso dell’anno è spesso impedito dai ritmi lavorativi e dagli impegni famigliari. In quei frangenti si viaggia con la fantasia. Oppure col cinema, che da sempre rappresenta un formidabile volano per il turismo o più semplicemente un modo per conoscere e riconoscere luoghi lontani.
Pochi sanno per esempio che all’inizio della storia del cinema, a fine Ottocento, molti dei piccoli film che facevano nascere la Settima Arte riguardavano le cosiddette “vedute” di attrazioni turistiche, dalle grandi capitali del mondo alle cascate del Niagara, al solo scopo di mostrare ai meravigliati spettatori bellezze che ben pochi si potevano permettere all’epoca di visitare.
In anni più recenti, molti spettatori hanno potuto a buon diritto sostenere di conoscere New York abbastanza bene grazie agli innumerevoli film che l’hanno ritratta, dall’opera omnia di Woody Allen a Sex and the City passando per i capolavori di Martin Scorsese (come Taxi Driver o Fuori orario). E lo stesso vale per la Roma di Fellini o la Parigi di Truffaut. Oggi, nelle guide turistiche di mezzo mondo, ci sono itinerari che ci permettono di riconoscere strade e piazze iconiche provenienti da qualche importante pellicola che le ha immortalate.
IL CINE-TURISMO E IL PIACERE DI “STARE IN UN FILM”
Secondo alcune ricerche del portale “Cineturismo” oltre il 31% dei turisti internazionali ha scelto almeno una volta per il proprio viaggio una meta protagonista di un film, una serie o qualsiasi altro prodotto amato del piccolo o grande schermo. Un dato impressionante, che se anche fosse troppo ottimista farebbe capire quanto è importante il ruolo del cinema e dell’audiovisivo per il marketing territoriale e la promozione turistica.
Ci sono, però, svariate forme di cine-turismo, che va considerato un termine ombrello nel quale esistono diverse realtà. Una di queste è l’indotto garantito da un film o una serie importante negli anni successivi sui luoghi nei quali è stato realizzato. Le location irlandesi o spagnole di Il trono di spade garantiscono da anni introiti decisamente ghiotti per scenari che magari erano precedentemente conosciuti solo dai viaggiatori più esperti. Un altro è il ruolo che agenzie locali hanno nella realizzazione del film (in Italia per esempio le Film Commission): in tal caso la promozione del territorio è parte della strategia stessa di finanziamento dell’opera e le ricadute vengono preventivate – ovviamente se il film in questione è in grado di suscitare entusiasmo. Se si rivela un flop, tutto il castello di carte si affloscia.
Inoltre, bisogna distinguere tra scenari naturali, tesori storico-artistici e sfondi metropolitani contemporanei, ciascuno con le proprie prerogative.
IL CINE-TURISMO E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Quando ci troviamo in loco, è la nostra fantasia a dover intervenire. Il bello di visitare città e paesaggi perché li abbiamo visti in un film è anche di misurare la differenza tra finzione e realtà, colmarla, farci sorprendere dal dialogo fertile che si instaura tra ricordo ed esperienza dal vivo. Quando esperienza turistica ed esperienza culturale si saldano, il risultato è innegabilmente affascinante.
Ora che il cine-turismo è una grande realtà, si possono visitare anche i set (nel frattempo divenuti permanenti). Per esempio, in Nuova Zelanda si può visitare il villaggio degli Hobbit nei pressi della cittadina di Matamata, nel nord del paese. Il set cinematografico è servito per le riprese di tutti i film della saga Il Signore degli Anelli ed è stato ora incastonato in modo definitivo nelle campagne neozelandesi. Ma anche un piccolo film d’autore come Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino ha procurato a Crema (non una meta turistica rinomata) un assalto di turisti da tutto il mondo che volevano rivivere le atmosfere delicate e sensuali dell’opera attraverso la città e le sue campagne (noleggiando le biciclette allo scopo di ripercorrere gli itinerari romantici dei due protagonisti).
Insomma, sotto il cielo del paesaggio cinematografico si fa strada una importante ricaduta (anche economica) sulle comunità, laddove immaginario di finzione e viaggi reali si alleano in nome dell’esperienza estetica.