Il nuovo corso della Pinacoteca Agnelli, lo “scrigno” sopra Torino
Si staglia sopra i tetti di Torino ma non è la Mole Antonelliana. Lo si può ammirare arrivando in treno quando si passa dalla Stazione Lingotto. Si trova sopra una pista un tempo utilizzata per il collaudo delle automobili, che anche il grande cinema internazionale ha omaggiato. Ma all’epoca delle riprese di The Italian Job (1969), film iconico con Sir Michael Caine, lo “scrigno” progettato da Renzo Piano per custodire i tesori della collezione di opere d’arte appartenute all’Avvocato Giovanni Agnelli e a sua moglie Marella, non era ancora stato realizzato. Bisognerà aspettare il 2002 perché prenda forma e avvii le sue attività sotto il nome di Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli.
Lo “scrigno” sopra Torino
Una struttura sospesa sul tetto della prima sede della grande fabbrica Fiat. E proprio lì, dove si è fatta una gran fetta della storia italiana del Novecento, sono custoditi 25 straordinari capolavori. Da Severini a Tiepolo, da Canaletto a Balla, e ancora Matisse, Manet, Renoir, Bellotto, Picasso, Canova e Modigliani.
Sotto quello scrigno, altri cinque piani dedicati alle mostre temporanee, un centro didattico, uffici, sale di consultazione e un bookshop fornitissimo. Nel 2007 viene nominata Presidente della Pinacoteca Ginevra Elkann, nipote dell’Avvocato e di Marella, da sempre attiva sul fronte culturale (è produttrice cinematografica e regista), che infonde nuova linfa alla programmazione presentando una serie di mostre ed eventi dedicati al collezionismo e alla sua evoluzione, sempre supportata da Marcella Pralormo, alla direzione della Pinacoteca dal 2002.
Per anni l’istituzione torinese ha promosso l’arte valorizzando la collezione permanente, organizzando mostre, promuovendo incontri, eventi e attività didattiche rivolte ai giovani. Ora, nel 2022, prende un nuovo corso. È iniziata l’era Cosulich. Tutto ciò che tocca Sarah Cosulich si trasforma in oro. Cosa ha in serbo questa grande signora dell’arte contemporanea per lo scrigno della città di Torino?
Chi è Sarah Cosulich
Sarah Cosulich, triestina, dopo aver conseguito studi di storia e critica dell’arte negli USA, ha lavorato come curatrice, prima in uno spazio indipendente, poi alla Biennale di Venezia come assistente curatrice di Francesco Bonami, in seguito per il Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin a Udine. Ha scritto di arte contemporanea su riviste specializzate e tenuto seminari di museografia e pratica curatoriale presso diversi istituti universitari in Italia e all’estero. È inoltre l’autrice dei volumi monografici su Jeff Koons (2006) e Gabriel Orozco (2008) per la collana Supercontemporanea (Electa Mondatori). Dal 2012 al 2016 ha diretto Artissima a Torino, catapultando la fiera nel firmamento delle grandi manifestazioni internazionali, sviluppando le sezioni Back To The Future e Per4m, rispettivamente dedicate a nuovi focus temporali e alla performance in una dimensione commerciale (anticipando, peraltro, una tendenza attualissima), nonché le passeggiate tra gli stand accompagnate da curatori e personalità del mondo dell’arte. È con Cosulich che Artissima è diventata la più importante fiera italiana di arte contemporanea.
Scaduto il mandato, Cosulich non è certo rimasta con le mani in mano: nell’ottobre 2017 viene infatti nominata direttrice artistica della 17° Quadriennale di Roma. Nonostante la mostra inauguri nel 2020 in piena pandemia, è un successo. Il lavoro di mappatura condotto da Cosulich attraverso specifici workshop attivati grazie alla collaborazione con le principali istituzioni italiane, le permette di individuare il meglio dell’arte emergente italiana (Guglielmo Castelli, Benni Bosetto, Valerio Nicolai, Michele Rizzo, Tomaso De Luca, tra gli altri), nonché di porre importanti focus su figure storiche (Lisetta Carmi, Salvo, Nanda Vigo).
Cosulich e la Pinacoteca Agnelli
In molti si chiedevano quale sarebbe stata la sua prossima avventura e la notizia non ha tardato ad arrivare. Nel luglio 2021 è la Presidente Ginevra Elkann ad annunciare la nomina di Cosulich alla direzione della Pinacoteca. Nomina che coincide con i nuovi obiettivi dell’istituzione torinese, che estenderà i propri progetti artistici anche agli spazi esterni della vecchia pista di collaudo, trasformata da poco in un grande parco a cielo aperto, sulla falsa riga della High Line di New York.
Il nuovo programma espositivo ideato da Cosulich è stato annunciato in conferenza stampa lo scorso 11 marzo: l’ambizioso progetto mira ad accrescere il ruolo attivo della Pinacoteca nella produzione contemporanea, nonché a rinnovare l’identità dell’istituzione, tesa a mettere in dialogo la collezione permanente e la contemporaneità, alla conquista di un pubblico sempre più ampio e diversificato.
Si comincia con una mostra dedicata a Pablo Picasso e Dora Maar, quale primo capitolo di una riattivazione della collezione permanente che partirà ogni volta da un’opera diversa per stabilire relazioni in grado di riflettere sulle presenze così come sulle assenze della collezione (gli artisti in collezione sono infatti tutti uomini). In contemporanea inaugurerà la personale dell’artista francese Sylvie Fleury, pensata e progettata appositamente per gli spazi di Pinacoteca.
Visti i continui successi che miete Cosulich non è difficile immaginare che un tale rilancio regalerà a questa prestigiosa istituzione il posto che merita nel panorama italiano e internazionale.
Non resta che augurare a Sarah Cosulich e al suo nuovo staff, tutto al femminile, un in bocca al lupo e attendere l’opening, previsto per il 27 maggio 2022.