Il cinema sotto l’albero: i film a Natale, i film e il Natale
IL FILM COME REGALO
Se non fosse per i timori legati al secondo anno di pandemia, i titolari dei cinema si starebbero come sempre fregando le mani. Il Natale, infatti, è storicamente il periodo di maggiore incasso, quello in cui si può fatturare sino al 30% di tutto l’anno: quindi chi programma una sala cinematografica per 12 mesi potrebbe scoprire che un solo mese (da metà dicembre a metà gennaio) gli procura un terzo – o più – del guadagno annuale.
È il momento, del resto, nel quale anche chi si reca al cinema una sola volta all’anno decide di andare. Ed è anche il momento nel quale i distributori concentrano il massimo sforzo per proporre titoli adatti a ogni tipo di spettatore. Anzi, talvolta gli specialisti e i critici lamentano che i film siano persino troppi e chiedono che vengano spalmati meglio nei mesi. Ma non c’è nulla da fare: il cinema a Natale deve – per tradizione – essere tanto. Un’offerta ricchissima e attraente – quest’anno, per esempio, parecchi titoli importanti e attesi come Diabolik, House of Gucci, Spider-Man: No Way Home, West Side Story, Matrix 4 e molti altri.
FILM CHE RACCONTANO IL NATALE
Poi c’è un’altra tradizione, interna a questa. Ovvero qualcuno di questi film deve per forza avere a che fare col Natale. Chi ha incastrato Babbo Natale? di e con Alessandro Siani, o La befana vien di notte – Le origini con Monica Bellucci sono solo la piccola quota 2021/22 di quello che accade ogni anno. È il cosiddetto segmento “family” del cinema, quello che attira interi gruppi famigliari in sala con storie solitamente molto popolari e molto dimenticabili, dove l’intrattenimento per due ore e l’ambientazione natalizia sono più importanti di qualsiasi ricerca del valore artistico (del resto in Italia ricordiamo molto bene la tradizione, ormai tramontata, dei cine-panettoni e dei vari Natale a….). Per chi non è del mestiere, il consiglio è di curiosare tra i video che circolano in rete e scoprire quando sono stati girati i film natalizi. Si scopriranno set al lavoro in piena estate, con attori (spesso sudati) vestiti da Babbo Natale e neve finta per le strade allo scopo di confezionare la pellicola in tempo per le festività, visto che tra montaggio, postproduzione e promozione passano alcuni mesi.
I CAPOLAVORI DEL NATALE
Ma non ci sono solamente i film freneticamente girati ogni anno per arrivare in sala tra il 25 dicembre e l’Epifania. Ci sono anche i grandi film del passato che vengono regolarmente offerti in televisione, guardando ai pigri pomeriggi che seguono i pranzi luculliani o alle serate dove – per una volta – le notizie ansiogene della cronaca quotidiana vengono attutite.
Ecco che qui abbiamo altre due categorie di film. La prima riguarda i grandi film del passato ambientati a Natale. I classici e i sempreverdi sono inossidabili, e ci sono spettatori che possono vantare almeno venti visioni di La vita è meravigliosa di Frank Capra con James Stewart o Miracolo nella 34° strada (che ha ben due versioni, per diverse generazioni: una del 1947, impagabile, e una del 1994, meno perfetta ma molto apprezzata).
La seconda categoria è invece quella dei film che, per qualche ragione, si sono imposti come perfetti cult per il pubblico televisivo. Pensiamo al caso tutto italiano di Una poltrona per due di John Landis, con Eddie Murphy, Dan Aykroyd e Jamie Lee Curtis: una storia sarcastica, non senza qualche passaggio un po’ volgare, dove critica al capitalismo e fiaba con tratti di humour nero si fondono in un meccanismo perfetto che ci si vuole sentire ri-raccontare mille volte e che viene riprogrammata a ogni vacanza di fine anno.
Per spirito natalizio, non citeremo i film volutamente cattivi e anti-Santa Claus (come Babbo bastardo o Un Natale rosso sangue) ma si metta agli atti che esistono anche quelli, per i più irriducibili misantropi.