Fresh Start Effect: prendi le distanze dal passato e guarda al futuro
Hai mai sentito parlare del Fresh Start Effect? L’effetto “nuovo inizio” si riferisce alla capacità degli esseri umani di agire per raggiungere un obiettivo dopo che è successo qualcosa di particolarmente significativo.
Esistono punti di riferimento temporali (date speciali per noi) che rappresentano il momento migliore per iniziare un nuovo progetto o instaurare una nuova abitudine. I mesi di settembre o di gennaio sono in generale dei buoni landmark temporali: spesso infatti è proprio a partire da quelle date che pianifichiamo i nostri propositi e cerchiamo di raggiungere nuovi obiettivi. Ma esistono molte ricerche che hanno dimostrato che alcuni punti di riferimento temporali sono migliori di altri.
Grazie a questi landmark temporali siamo pronti a prendere le distanze dal nostro passato per guardare al futuro. Si tratta di momenti della nostra vita che ci incoraggiano a intraprendere un nuovo inizio con maggiore motivazione. Ci permettono inoltre di formare ricordi che segnano una netta divisione tra ciò che è stato in passato e ciò che può essere il nostro futuro, facilitando la nostra capacità di fare progetti e fissare obiettivi.
Collegare un cambiamento ai nostri punti di riferimento temporali ci aiuta sostanzialmente a “fare tabula rasa”, prendendo le distanze da quei comportamenti o abitudini che magari in passato ci hanno impedito di raggiungere i traguardi che volevamo. Questi landmark temporali rappresentano una rottura psicologica con il passato, e ci permettono di considerare e agire in base a ciò che è possibile piuttosto che a ciò che è stato.
Come funziona l’effetto Fresh Start
Ognuno di noi vuole migliorarsi, raggiungere obiettivi, realizzare progetti. Che si tratti di migliorare il proprio benessere (fisico, mentale o economico) o le proprie competenze, siamo tutti spinti verso traguardi più o meno impegnativi. Punti di riferimento temporali come i compleanni o l’inizio di un nuovo anno facilitano la riflessione e ci spingono a tracciare bilanci. Dove sono arrivato quest’anno? Mi trovo dove pensavo sarei stato alla mia età? C’è qualcosa che voglio cambiare nella mia vita?
La risposta a queste domande spesso ci spinge a fissare nuovi obiettivi, ma non sempre è facile raggiungerli. A volte capita che i nostri propositi rimangano tali, e che non riusciamo a trovare la motivazione per agire in vista di un nuovo traguardo. Per quanto allettante possa sembrarci. Alcune ricerche dimostrano che l’anticipazione di un “nuovo inizio” fornisce una motivazione chiave per poter raggiungere i nostri obiettivi. In particolare uno studio della New York University ha dimostrato che quando le persone si avvicinano a un nuovo decennio, sono più propense a cercare un significato nella loro vita e a cercare di migliorarsi. Chi ha 29, 39, 49 anni ecc. ha il 48% di probabilità in più di correre una maratona per la prima volta, o di fare qualcosa di nuovo.
Grazie a queste date significative siamo in grado di vedere il nostro io passato come separato dal nostro io attuale: così facendo chiudiamo con ciò che è stato (e con le difficoltà che ci hanno impedito di raggiungere determinati traguardi) e ci sentiamo più liberi di introdurre nuovi obiettivi.
Per sfruttare il Fresh Start Effect non è necessario aspettare di avere grandi traguardi da raggiungere. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che i landmark temporali che possono darci motivazione non devono necessariamente avere a che fare con momenti particolarmente significativi per la nostra vita. Possiamo anche sfruttare il primo giorno di ogni mese e persino di ogni settimana per ispirarci a fare meglio. In questi giorni possiamo fare un passo indietro e valutare la nostra situazione attuale per stimolarci ad andare avanti e migliorare. È per questo motivo che le persone sono più inclini a iniziare una dieta il lunedì, piuttosto che il giorno successivo.
I punti di riferimento temporali e l’Effetto Fresh Start sono essenzialmente costrutti sociali e una forma di bias cognitivo, ma questo non significa che non possiamo utilizzarli a nostro vantaggio!
Come sfruttare i landmark temporali a proprio vantaggio
Ecco alcuni consigli pratici per sfruttare al meglio i landmark temporali.
- Prendiamo le distanza dal passato – colleghiamo i momenti di riflessione e bilancio con alcuni riferimenti temporali. Il lunedì per esempio è un giorno ottimo per fermarsi un attimo e riflettere sulla visione d’insieme del nostro lavoro. Come il nostro compleanno o l’inizio del nuovo anno possono aiutarci a cancellare gli errori del passato e a darci una nuova chance per il futuro;
- Colleghiamo il nostro “io presente” con il nostro “io futuro” – prendiamo la decisione di instaurare una nuova abitudine (smettere di fumare, iniziare ad andare in palestra, leggere di più…) all’inizio della settimana, del mese o dell’anno. Non esistono solo landmark temporali riconosciuti o socialmente costruiti: ognuno di noi può creare i propri. Ad esempio associando un rituale al momento in cui dobbiamo prendere una decisione per il nostro futuro. Prendere un caffè, fare una passeggiata o incontrarsi con un mentore possono diventare riferimenti temporali che ci aiutano a innescare motivazione e a ispirarci. Anche gli eventi a cui partecipiamo periodicamente (fiere, eventi di networking, formazioni) possono diventare una sorta di amplificatore della nostra motivazione e aiutarci ad agire in vista di nuovi obiettivi;
- Sfruttiamo al meglio la routine mattutina – ogni giorno abbiamo a disposizione un potente riferimento temporale: quando ci alziamo al mattino affrontiamo letteralmente un nuovo inizio. Sfruttiamo questo momento per introdurre attività per massimizzare il nostro impegno e la nostra motivazione. Possiamo inserire rituali specifici, come ad esempio dedicarci al journaling per creare una reazione a catena che ci permette di vivere una giornata di successo.
- Strutturiamo i nostri progetti secondo riferimenti temporali – possiamo inquadrare il nostro lavoro e i nostri progetti all’interno di riferimenti specifici, mantenendo un senso di urgenza e facendo sì che quello che dobbiamo fare rimanga nel presente. Se “spezziamo” la nostra timeline di progetto con punti di riferimento temporali specifici ne possiamo spezzare il flusso per prenderci dei momenti di riflessione, miglioramento e iterazione.