Estate al cinema
L’operazione di riportare la gente in sala anche d’estate, in Italia sempre difficile, è rafforzata da molti film in uscita: nuovi blockbuster spettacolari, ma anche film d’autore e classici rispolverati. Funzionerà? I primi dati sembrano promettere bene.
Al cinema ad agosto
Per decenni in Italia (e non solo: Spagna, Portogallo, Grecia e paesi mediterranei) si è andati al cinema da settembre a maggio. Poi tre mesi a stecchetto. Con la possibilità, però, di recuperare in seconda visione le pellicole perse durante l’anno grazie alle arene estive, sia in città sia nei luoghi di villeggiatura. Da qualche anno a questa parte – compresi gli “anni Covid” visto che stare all’aperto era molto rassicurante – le arene sono state confermate (anzi, sono anche aumentate, con grande successo) ma si cerca di affiancarle al buon vecchio cinema tradizionale – sostenuto da massicce dosi di aria condizionata, magari non proprio ecologicamente sostenibile ma al tempo stesso irrinunciabile se si vuole attirare il pubblico.
Ulteriore step: aggiungere ai blockbuster (attraenti per il disimpegno e da vedere con bibita ghiacciata in mano) anche il cinema d’autore, erroneamente considerato una “fatica” tutta invernale. E il progetto Cinema Revolution 2023 ha fatto il resto, offrendo il biglietto a soli 3.50 euro per tutti i film italiani ed europei. Quali sono i film da non perdere?
Il giro del mondo in pellicola
Umanesimo sembra la parola d’ordine. Se l’attesissimo Oppenheimer (23 agosto) promette di raccontare la controversa storia dell’inventore della bomba atomica da punti di vista inediti (senza sconti, ma anche senza dimenticare l’umana angoscia del personaggio), anche in lidi più spettacolari non mancano contenuti importanti: complici i 60 anni compiuti, l’eroe Ethan Hunt interpretato da Tom Cruise mostra in Mission: Impossible 7 (già in sala) di mettere l’amicizia e la vita umana davanti a qualsiasi minaccia od obiettivo da raggiungere. Ci sarà sempre un piano B, anche quando – come in questo caso – il cattivo non è un criminale pazzo ma una intelligenza artificiale senza scrupoli. E se Barbie (20 luglio) aprirà il dibattito femminista sulla rilettura proposta dalla grintosa Greta Gerwig, sarà invece per palati fini la storia di Il supplente, di Diego Lerman, film argentino che racconta la durissima esperienza di un insegnante nella periferia di Buenos Aires (pellicola vincitrice del Premio Cipputi 2023). Dall’Italia arriva invece un piccolo ma tostissimo noir, Come pecore in mezzo ai lupi (già in sala) dove la straordinaria Isabella Ragonese interpreta una poliziotta pericolosamente infiltrata dentro una banda di rapinatori molto violenta.
Si aggiunga il provocatorio Rheingold (dal 27 luglio, scritto e diretto dal regista cult turco-tedesco Fatih Akin e dedicato al rapper hip-hop, imprenditore ed ex detenuto iraniano-curdo Giwar Hajabi noto anche come Xatar) e si scoprirà un cinema globale in grado di narrare storie politiche, civili, famigliari e identitarie attraversando tutti i generi. Mentre i nostalgici potranno contare sulla riedizione della Trilogia degli Anelli di Peter Jackson, sui film di animazione di Miyazaki e persino sul ritorno al cinema del mitico Bruce Lee.
De gustibus (e con gusto)
Insomma, tutti i gusti verranno rispettati. Con un aspetto in più, da sottolineare ancora una volta. L’esperienza del cinema su grande schermo non è solo tecnica. È sociale, culturale, psicologica. Chi, per esempio, va in un’arena a godersi un film italiano sotto un tetto di stelle non si fa infastidire dalle zanzare, dai cani che abbaiano, da qualche fumatore di sigarette elettroniche, da certe sedie di legno degli anni Settanta mai sostituite. Mette quel piacere sopra ogni cosa, visto che si può fare solo un paio di mesi all’anno. Aggregazione, esperienza, benessere, tutte cose che ancora oggi associamo al cinema e conducono a salute fisica e psichica. Forse è proprio il caso di andare al cinema d’estate.