Comprendersi ed entrare in relazione senza parlare la stessa lingua? È possibile con l’interlingua!
Si tratta di una lingua ausiliaria nata negli Anni '50 che sta riscuotendo un buon interesse sui social. A portarla su YouTube e TikTok, tra gli altri, il Prof. Carlos Valcárcel Riveiro, dell’Università di Vigo. Uno strumento interessante e utile, perché è molto semplice e consente di farsi comprendere da chiunque parli o capisca una lingua romanza.
Guardare i suoi video in Rete è divertente, ma la sorpresa più grande è quella di riuscire a capire cosa dice anche se non parla in italiano. Ascoltarlo dà una strana sensazione e aiuta a comprendere che surfare tra le lingue non è un esercizio che richiede solo impegno e concentrazione. Al contrario: in certe occasioni è forse più importante lasciarsi andare al “gioco” e limitarsi a mettere insieme i pezzi, come se fosse un puzzle. Anche in quel caso, infatti, non conosciamo una ad una le tessere del mosaico, ma ci lasciamo trasportare dalle forme, dai colori e dal senso. Ecco, l’interlingua funziona un po’ così ed è uno strumento molto interessante.
Cos’è l’Interlingua
Il Prof. Valcárcel Riveiro la conobbe grazie a Internet, una ventina d’anni fa, in occasione della sua tesi in linguistica romanza. In quell’occasione si imbatté in una pagina sulle lingue romanze costruite, che definiva l’interlingua come la più popolare e conosciuta. “Mi sono immediatamente innamorato di questa lingua perché era estremamente facile e accessibile. L’ho imparata in pochi giorni perché già parlavo tutte le lingue su cui è basata”.
A metterla a punto, a metà del secolo scorso, fu l’International Auxiliary Language Association – IALA, il cui “obiettivo iniziale era quello di determinare scientificamente quale fosse la lingua costruita più adatta a facilitare la comunicazione internazionale. Furono esaminate diverse lingue candidate, tra cui ovviamente l’esperanto. Il gruppo di linguisti che lavorava per l’associazione giunse alla conclusione che fosse più opportuno sviluppare una lingua di compromesso, che assommasse i vantaggi delle lingue esistenti e, soprattutto, fosse il più naturale possibile”.
L’interlingua nacque cioè dalla necessità di “creare una lingua che assomigliasse a diverse lingue esistenti e a nessuna allo stesso tempo, poiché molte lingue costruite, nonostante i loro vantaggi, producono una sensazione di ‘uncanny valley’”. Una lingua che includesse la grande quantità di vocaboli condivisi con le lingue occidentali, in gran parte di origine greco-latina e, pertanto, comuni a parecchi popoli europei, oltre che alle nazioni che in tutto il mondo parlano quelle lingue.
Negli Anni ‘50 del secolo scorso questa operazione aveva certamente senso, perché “il mondo di settant’anni fa era molto diverso da ora. L’inglese non si era ancora affermato come lingua di comunicazione globale e molti alimentavano ancora la speranza di un mondo senza confini, grazie anche all’adozione di un’unica lingua internazionale”.
È in questo contesto che nacque l’interlingua, “ma credo che IALA fosse molto più pragmatica. Quello che cercavano era una lingua facile e operativa per gli scambi internazionali di personale tecnico, scientifico, diplomatico… Non una lingua popolare, come l’esperanto, ma piuttosto una lingua per professionisti, per congressi, negoziati, esposizioni mondiali, ecc. Una lingua con funzioni chiare che non si riproponeva di sostituire quelle esistenti”.
Il ruolo cruciale del linguaggio
Ma perché la lingua ha un ruolo così importante? È dunque vero che la lingua determina il pensiero e la realtà? “Il linguaggio svolge un ruolo cruciale perché non solo è il principale mezzo di comunicazione tra le persone, ma riflette anche la cultura, l’identità e le esperienze dei gruppi umani, delle società e dei popoli. Pertanto svolge un ruolo fondamentale nella costruzione delle identità di gruppo, non solo di quelle nazionali. Lo possiamo osservare anche nelle cosiddette tribù urbane o nella stessa comunità LGTB+. Sappiamo anche che il linguaggio influenza la percezione del mondo e il modo in cui le persone percepiscono la realtà. Sebbene non sia corretto affermare che la lingua determini completamente il pensiero e la realtà, è innegabile che ha un’importante influenza sulla nostra prospettiva e sui nostri modi di pensare”.
Durante la Pandemia molte persone hanno approfondito la propria conoscenza delle lingue attraverso gli strumenti della Rete e si è registrata una notevole proliferazione di canali YouTube, App e profili social di insegnanti o appassionati di lingue. Oggi il successo di piattaforme come Duolingo, Memrise, Babbel e molte altre, sta amplificando quel trend e migliorando gli skill linguistici di moltissime persone, il che farebbe pensare che non abbia più molto senso puntare sulle lingue ausiliarie. Gli strumenti di traduzione online facilitano ancor più il compito, ma forse è proprio per questo che un jolly come l’interlingua, proprio in questo momento e per gli stessi motivi, sta guadagnando terreno e solleticando la curiosità di molti.
Interlingua e social media
Il Prof. Valcárcel Riveiro è molto attivo sui canali social. Sentirlo parlare l’interlingua è quasi ipnotico e il suo successo in Rete è stato da subito a carattere internazionale. Il motivo è semplice: “sebbene i creatori dell’interlingua non avessero in mente le sue implicazioni emotive, tuttavia hanno perseguito l’intelligibilità immediata per milioni di persone. Il fatto è che questo potenziale dell’interlingua, la sua grande accessibilità e questa flessibilità nell’adattarsi a diversi accenti e culture, non era stato realizzato fino ad ora. Fino all’avvento di Internet e alla diffusione dei social network, l’interlingua era principalmente una lingua scritta, parlata solo in occasione di incontri occasionali e limitati nel tempo o in poche registrazioni realizzate con grande sforzo e difficili da distribuire. Tutto questo è cambiato con Internet. Direi che la maggior parte dei testi scritti e, soprattutto, parlati in interlingua risalgono agli ultimi venticinque anni. La disponibilità di programmi di messaggistica e di brevi video sui social network sta portando una vera e propria rivoluzione per l’interlingua (e per le lingue minoritarie in generale). Milioni di persone possono adesso accedere alla lingua sui loro telefoni, scoprirla senza uscire di casa, comprenderla e fruire di testi, audio e video realizzati in interlingua. È molto bello leggere i commenti delle persone che la scoprono, le sensazioni condivise da persone di luoghi così lontani come Bucarest e Lima”.
Un’esperienza che il Professore descrive con entusiasmo: “Imparo molto dai miei follower perché sono tante persone, provenienti da paesi e culture diverse, con esperienze e aspettative molto differenti, di tutte le età e classi sociali. Quando parlo di un fenomeno linguistico o dell’origine di una parola, ricevo molte informazioni addizionali nei commenti. Ricevo anche molto sostegno, ma ciò che più mi preme sottolineare è tutto ciò che imparo. Ad esempio, quanto è diffuso il nazionalismo linguistico in alcuni paesi, ma scopro anche casi terribili di discriminazione linguistica, per il fatto di parlare in una lingua diversa o addirittura per avere un accento particolare, ma anche strategie molto curiose su come le persone imparano le lingue. Imparo parole in diverse lingue locali e regionali… È fantastico. Tendo a leggere la maggior parte dei commenti, anche se questo richiede molto tempo”.
Come imparare l’Interlingua
Una delle cose che maggiormente vengono richieste al professore sui social è: quanto tempo ci vuole per imparare a parlare l’interlingua? “Le persone comprendono l’interlingua molto facilmente e si chiedono se potrebbero mai parlarla o scriverla con la stessa facilità. Come nel caso di altre lingue, questo dipende dalla persona, dalle lingue che ha imparato in precedenza, dalla sua motivazione, dal suo profilo di apprendimento, dal tempo che dedica all’apprendimento e da molti altri fattori. In ogni caso, l’interlingua ha una grammatica molto semplice, con pochissime inflessioni verbali e nominali. Inoltre è molto flessibile e prevede diverse opzioni possibili in molti casi, come ad esempio le poche forme irregolari dei verbi o la collocazione dei pronomi o degli aggettivi nella frase. Inoltre, ci sono diverse alternative alla pronuncia standard o classica per adattare meglio l’interlingua alle peculiarità articolatorie degli apprendenti. Non dobbiamo dimenticare che non ci sono parlanti nativi di interlingua e che questa lingua non è stata progettata per averli, ma per riunire i parlanti di sistemi linguistici diversi. In generale, la grammatica si impara in poche ore, quindi la maggior parte del tempo è dedicata all’apprendimento del vocabolario. La particolarità dell’interlingua, che spiega perché così tante persone la capiscono subito, è che il vocabolario di questa lingua esiste già, in qualche forma, in inglese e nelle principali lingue romanze. Molte parole esistono anche in altre lingue indoeuropee come il tedesco o il russo, ad esempio ‘costruzione’: in russo c’è конструкция e in tedesco Konstruktion. Si tratta di un gran numero di vocaboli che facilitano il trasferimento massivo di lessico dalle lingue di partenza. La cattiva notizia è che non esistono gruppi di apprendimento dell’interlingua faccia a faccia, oltre alle comunità di apprendimento create nei gruppi Telegram o Facebook. L’apprendimento dell’interlingua è ancora un’esperienza da autodidatta. Un’ampia gamma di materiali è disponibile per gli studenti, catalogati sul sito web dell’Union Mundial pro ‘interlingua. Esistono numerosi dizionari e grammatiche, manuali e anche corsi in app per dispositivi mobili. Sono disponibili anche dizionari di pronuncia e interfacce TTS – text-to-speech gratuite (solo per la pronuncia di referenza). E ora abbiamo delle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale che producono testi e conversano in interlingua in modo abbastanza corretto, sia pure con alcuni errori. Questi strumenti traducono anche testi da molte lingue in interlingua, incluse lingue regionali come il napoletano e l’aragonese”.
Le altre lingue ausiliarie
Oltre all’interlingua esistono molte altre lingue ausiliarie, parecchie delle quali create proprio in questo secolo. “Esistono linguaggi costruiti di molti tipi, progettati per scopi diversi. Le lingue più vicine all’interlingua per obiettivi e tipologia potrebbero essere l’esperanto, l’Occidentale o la Lingua Franca Nova. L’esperanto e l’occidentale sono lingue molto logiche e affidabili in cui sono ammesse poche eccezioni e alternative. La Lingua Franca Nova è una lingua di tipo romanza molto vicina alle lingue naturali, ma con una grammatica più complessa. In generale e malgrado i loro vantaggi, tutte queste lingue non sono immediatamente comprensibili a molte persone come nel caso dell’interlingua. Ma in realtà, il fatto che una lingua sia più o meno vantaggiosa, utile o facile dipende soprattutto dalle caratteristiche, dalle percezioni o dalle aspettative dei suoi potenziali studenti. Le ricerche dimostrano più volte che non esistono lingue più utili, più vantaggiose o più facili di per sé”.
Sebbene le lingue ausiliarie internazionali siano oggettivamente utili, molti esprimono critiche e argomentazioni contro la loro effettiva necessità. “La critica principale riguarda le lingue costruite ausiliarie come l’esperanto o l’interlingua, non tanto le lingue costruite per altri scopi. Molti considerano l’esperanto o l’interlingua inutili perché per la comunicazione internazionale abbiamo già l’inglese, in cui i sistemi educativi di tutto il mondo hanno investito molti soldi e ingenti quantità di risorse umane. Tuttavia, molte persone sono ancora assenti dalle conversazioni e dai dibattiti globali a causa della scarsa o nulla conoscenza dell’inglese. Per una serie di motivi, molte persone in tutto il mondo non possono accedere a un’istruzione decente o sono costrette ad abbandonare la scuola. In questo senso, l’esigenza dell’inglese per la comunicazione globale è classista ed escludente. D’altra parte, in molti casi, un insegnamento inefficace della lingua inglese porta molte persone a sentirsi frustrate, per cui non solo rinunciano a imparare l’inglese, ma sviluppano anche sentimenti negativi verso questa lingua. L’interlingua ha il vantaggio di essere immediatamente accessibile a milioni di persone, di non richiedere molto tempo e denaro per comprenderlo e di poter accedere alle informazioni in questa lingua contemporaneamente a molte altre persone di lingue e culture diverse. L’interlingua consente a tutte queste persone di informarsi e comunicare su scala internazionale senza passare per l’inglese, alleviando in un certo senso la loro esclusione linguistica su scala globale. Credo che l’interlingua sia un buon piano B quando l’inglese non funziona come soluzione di comunicazione globale”.
Nel ringraziare il Prof. Carlos Valcárcel Riveiro gli chiediamo un saluto per gli italiani che lo seguono sui propri canali e per chi si appassionerà all’interlingua leggendo questo articolo: “Multe gratias pro vostre interesse e pro haber legite iste interview. Io vos invita a discoperir iste lingua passionante per un visita al sito web interlingua.com o a mi canal in TikTok. Il sera un placer leger vostre commentos”.
Visto? Anche in forma scritta capire questa lingua non è affatto difficile.
Risorse
Union Mundial pro ‘interlingua: Union Mundial pro ‘interlingua
Dizionario: https://it.wikibooks.org/wiki/interlingua/Dizionario