Se vuoi smettere di procrastinare iscriviti al Club delle 5 del mattino
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Dicono che il mondo si divida in due tipi di persone: le allodole e i gufi. I primi sono quelli che amano e riescono a svegliarsi presto la mattina, mentre i secondi – chiaramente – sono quelli che preferiscono dormire qualche ora di più mentre tutti stanno andando in ufficio per poi tirare tardi durante la notte. In effetti se non si hanno obblighi di orario lavorativo potrebbero funzionare entrambi, dopotutto basta che si rispettino le date di consegna e la sua qualità, a prescindere da quando una persona abbia fatto quel lavoro.
E se invece i nostri tempi lavorativi osservano la classica tabella di marcia 9/18 5/7? Beh in questo caso purtroppo i più penalizzati sono certamente i gufi. Anche loro, però, potrebbero trovare beneficio nel leggere questo volume di crescita e di autoconsapevolezza che parte proprio dall’assunto che svegliarsi all 5 del mattino faccia bene a tutti. Proprio a tutti. Si tratta de Il club delle 5 del mattino, di Robin Sharma.
Certo, è molto difficile convincere il nostro corpo che la sveglia verrà anticipata di qualche ora (a seconda di quelle che sono le nostre tradizionali abitudini). L’autore però ne è certo: una volta entrati nel meccanismo i benefici saranno così tanti da non volere più tornare indietro. Innanzitutto, il mattino si avrebbe più tempo per sé: le cinque sono il classico orario in cui quasi tutti dormono, quindi le notifiche del telefono sono azzerate. Ciò ci può permettere di leggere qualcosa di lungo e magari più complesso (diverse ricerche scientifiche confermano che la mente il mattino è particolarmente reattiva), di dedicare tempo a qualcosa di creativo che però ha bisogno di concentrazione, relax e freschezza neuronale. In più quello stesso tempo può essere utilizzato per praticare delle attività sportive – dallo yoga alla corsa – per cucinare, o ordinare la spesa online, fare colazione con calma e leggendo qualche giornale estero, magari.
Sharma inoltre si sofferma sull’importanza di segnare su un foglio, ogni giorno, 5 cose che si vorrebbero fare quella stessa giornata. Ciò ci permetterebbe di eliminare, anche avendo un po’ più tempo a disposizione, molte delle cose che tendiamo ad accumulare nella cartella “procrastinazione” e, perché no, anche di anticipare il nostro arrivo in ufficio – riuscendo dunque ad andarcene altrettanto prima.
È chiaro, per non sacrificare il sonno (almeno 7 ore a notte!), sacro per Robin Sharma, questa regola della sveglia alle 5 del mattino ci costringerebbe a vivere meno la sera: meno seratacce, meno cene ad orari tardi, ma questo non deve suonare come una limitazione della vita in società: ci sono infatti tantissimi modi per godere appieno anche della vita fuori, magari sostituendo la cena con un pranzo, un film lungo con un episodio di serie tv.
Chissà che, con la regola della sveglia delle 5 di mattina, non riusciamo, nel 2020, a scrivere il nostro primo libro, o a dare vita a quel progetto che posticipiamo da tempo.
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