Cinque città d’arte per 5 mostre di primavera
5 buoni motivi per visitare 5 meravigliose città d’arte dove, anche in caso ci foste già stati, vale la pena tornare per andare in giro per mostre.
Con la primavera inizia la stagione delle gite fuori porta e dei weekend nelle città d’arte. Il Bel Paese è noto in tutto il mondo per i suoi tesori artistici, culturali e paesaggistici. Se il 2021 è stato per gli italiani, a causa della pandemia, l’occasione per riscoprire il turismo di prossimità, il 2022 ha registrato per il settore turistico l’inizio della ripresa, mentre il 2023 si preannuncia come l’anno del vero slancio per il comparto.
Alle attività turistiche sono riconducibili quasi il 13% del PIL e circa il 15% degli occupati del Paese, un peso economico che rende il turismo una risorsa portante dell’economia italiana. Secondo i dati che emergono dall’osservatorio BIT – la Borsa Internazionale del Turismo – nel 2023 si registrerà un aumento, rispetto al dato dell’ultimo quinquennio, di circa l’8% di visitatori provenienti dall’estero. La stessa analisi ha individuato le motivazioni della scelta da parte degli stranieri, che per il 43% dei casi è attribuita all’Italian lifestyle, tra specialità alimentari, abbigliamento ed esperienze di viaggio; seguono, le bellezze naturalistiche al 38,9% e il patrimonio culturale al 32,8%.
Per chi ha la fortuna di vivere in Italia saranno ben 4 le occasioni per concedersi una breve vacanza di primavera. Si inizia con il weekend di Pasqua il 9 aprile, per poi proseguire con i ponti del 25 aprile (Festa della Liberazione), del 1° maggio (Festa del Lavoro) e del 2 giugno (Festa della Repubblica).
1. FIRENZE: Reaching for the Stars
Palazzo Strozzi – dal 4 marzo al 18 giugno 2023.
Questa mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, per festeggiarne i trent’anni di attività, è una vera e propria antologia delle stelle dell’arte contemporanea, poiché attinge a una delle collezioni più prestigiose non solo nazionali, ma anche tra quelle più influenti a livello internazionale. Curata da Arturo Galansino, ospita più di 70 opere di oltre 50 artisti, provenienti da tutto il mondo, tra i quali: Maurizio Cattelan, Cindy Sherman, Damien Hirst, Lara Favaretto, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Sarah Lucas, Lynette Yiadom-Boakye. L’esposizione è un utile strumento per riflettere sul presente e sul futuro dell’arte, restituendone, in un dialogo aperto, la varietà.
2. GENOVA: Man Ray. Opere 1912-1975
Palazzo Ducale – dall’ 11 marzo al 9 luglio 2023.
Emmanuel Radnitzky, in arte Man Ray (Filadelfia, 1890 – Parigi, 1976), è stato uno dei protagonisti del DADA, insieme a Marcel Duchamp amico e complice artistico di una vita: dal loro incontro nascono autentiche icone dell’arte del XX secolo come La tonsure e Elevage de poussiére (entrambe esposte in mostra), fotografie che rimettono in discussione l’idea stessa di ritratto e di realtà. La mostra monografica, a cura di Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola, è articolata in sette sezioni che ripercorrono cronologicamente tutta l’attività dell’artista. Più di 300 opere che raccontano la vivacità creativa di Man Ray che andava ben oltre la fotografia – disciplina per la quale è annoverato tra i maggiori esponenti di sempre – ma che include anche pittura, scultura e cinematografia. La sua poetica, caratterizzata dall’ironia, dalla sensualità e dalla volontà di sperimentare per creare nuove estetiche, ha influenzato fortemente flussi di ricerca artistica attuali ancora oggi.
3. ROMA: Giuseppe Penone. Gesti Universali
Galleria Borghese – Dal 14 marzo al 28 maggio 2023.
Giuseppe Penone (Garessio 1947, vive e lavora a Torino) è uno degli esponenti più rilevanti dell’Arte Povera. In questa mostra, curata da Francesco Stocchi, le 36 opere esposte, realizzate tra gli anni Settanta e i primi Duemila, giocano con gli spazi esterni ed interni della storica Galleria. Se il dialogo con i giardini risulta naturale per un artista che ha fatto del rapporto uomo/natura la sua chiave d’indagine, è invece meno scontato il gioco che le sculture di Penone innescano con lo spazio fortemente caratterizzato degli interni, un gioco che si innesta felicemente nella sfida all’artificio, caratteristica dello stile Barocco della Galleria. L’incontro attiva nuovi stimoli affiancando la scultura contemporanea alla statuaria antica, già presente nella collezione del museo.
4. TORINO: Perfect Behaviors. La vita ridisegnata dell’algoritmo.
OGR Cult | Binario 1 e 2 – Dal 29 marzo al 25 giugno 2023.
La mostra collettiva, a cura di Giorgio Olivero, offre uno spazio d’indagine sul cambiamento dei comportamenti individuali e collettivi in una società in cui l’individuo è costantemente classificato, misurato e simulato. Le opere esposte – di Universal Everything (Regno Unito), Paolo Cirio (Italia), Eva e Franco Mattes (Italia), Brent Watanabe (Stati Uniti), Geumhyung Jeong (Corea del Sud) e James Bridle (Regno Unito) – tenteranno di restituire al visitatore narrazioni alternative al determinismo tecnologico dominante, contribuendo a rendere visibile ciò che, pur se prossimo, resta invisibile. In un contesto in cui la quantificazione della vita quotidiana è a opera di sistemi sempre più sofisticati di raccolta dati, la mostra mette in discussione l’idea di intelligenza artificiale come potente creatura autonoma, sottolineando invece come, dietro agli strumenti di misurazione delle interazioni, ci sia sempre l’intervento della mente umana.
5. MILANO: Veronica Janssens
Pirelli HangarBicocca – Dal 6 aprile al 30 luglio 2023.
Ann Veronica Janssens (Folkestone, Regno Unito, 1956; vive e lavora a Bruxelles) fin dagli anni Settanta si interroga sulla percezione del reale sfruttando elementi intangibili. L’artista ha sviluppato la sua ricerca intorno alla luce e alla sua relazione con l’ambiente circostante, realizzando spesso opere site-specific, che sfidano il carattere immutabile della scultura e dell’installazione. Con forme e gesti minimali, e dal carattere anti-monumentale, Janssens è in grado di modificare la percezione dello spazio da parte del pubblico. Le sue opere, grazie all’impiego della luce, del colore, di specchi, dell’aria o della nebbia artificiale, richiedono la partecipazione diretta dell’osservatore. Nella fruizione, i suoi lavori, divengono un invito a esperire la realtà in modo differente, attraverso una presa di coscienza dei propri sensi, dell’architettura e delle categorie spazio-temporali. Spesso basate su sperimentazioni in collaborazione con realtà scientifiche e tecnologiche, le opere dell’artista diventano veri e propri laboratori in cui testare i confini tra le differenti proprietà degli elementi.