Gocce di gratitudine – Una chiacchierata con Nicolò Govoni
Nicolò Govoni è molto giovane. È nato nel 1993, ma ha già fatto tantissime cose. Ha iniziato come scrittore ma è diventato presto attivista, tanto da essere candidato al Premio Nobel per la Pace nel 2020. Ha costruito la prima scuola per i rifugiati in Grecia e una seconda in Turchia, che dove si trova ormai da qualche mese quando lo incontriamo. Da lì sta lavorando per altri progetti, come in Kenia.
Nicolò Govoni è molto giovane. È nato nel 1993, ma ha già fatto tantissime cose. Ha iniziato come scrittore ma è diventato presto attivista, tanto da essere candidato al Premio Nobel per la Pace nel 2020. Ha costruito la prima scuola per i rifugiati in Grecia e una seconda in Turchia, che dove si trova ormai da qualche mese quando lo incontriamo. Da lì sta lavorando per altri progetti, come in Kenia.
Nessuno ha imposto a Niccolò di intraprendere questo percorso, ma lo ha fatto da solo, per sentirsi utili, per dare un senso alle cose.
Sembra incredibile, ma un momento emergenziale come questo può essere da stimolo per dare ancora più senso alle azioni che facciamo ogni giorno, soprattutto se contemplano l’aiuto e la solidarietà nei confronti degli altri.
Certo, per alcuni può essere solo una goccia, ma non si può che esserne grati, appunto.
Centodieci è a fianco di Fondazione Mediolanum Onlus che promuove la campagna “Insieme per il Buzzi” per raccogliere fondi per le terapie intensive degli ospedali che stanno fronteggiando l’emergenza Coronavirus. Se desiderate contribuire, potete farlo attraverso la Rete del Dono cercando il progetto di Fondazione Mediolanum.
Ogni donazione verrà raddoppiata da Mediolanum per poter essere più incisivi in questa emergenza.