Insieme per la terapia intensiva del Buzzi
Tutti sappiamo quello che sta accadendo in Italia e nel Mondo. In queste settimane non abbiamo fatto altro che cercare informazioni online, in TV, sui giornali, parlando con amici e parenti. In queste settimane abbiamo vissuto in funzione di queste notizie e ci siamo organizzati di conseguenza. Abbiamo organizzato le nostre giornate in base alle […]
Tutti sappiamo quello che sta accadendo in Italia e nel Mondo. In queste settimane non abbiamo fatto altro che cercare informazioni online, in TV, sui giornali, parlando con amici e parenti. In queste settimane abbiamo vissuto in funzione di queste notizie e ci siamo organizzati di conseguenza. Abbiamo organizzato le nostre giornate in base alle nuove regole di vita che dobbiamo adottare per vincere la pandemia. Sono regole stringenti. Sono regole che sovvertono la nostra natura di animali sociali, che ci impongono un regime di solitudine.
E cosa c’è di meglio della solitudine per riflettere su di essa? Per chiederci cosa significhi?
Trovarsi in una condizione di solitudine significa ritrovarsi esclusi da ogni rapporto di presenza o vicinanza degli altri, sia quando questo rapporto sia desiderato o cercato come motivo di pace o di intimità raccolta, sia quando invece dipenda da una totale mancanza di affetti, di sostegno e di conforto. La solitudine dunque ha due valenze: può essere pace o può essere sofferenza.
In questo particolare momento della nostra storia, la maggior parte di noi si trova isolata ma nel conforto delle proprie famiglie e dei propri affetti. La maggior parte di noi si trova in solitudine ma al riparo del proprio tetto. Tutti siamo chiamati a stare soli, a non agire, a rimanere fermi. Ma non per tutti questa condizione di sospensione è occasione di pace, di tempo utile e buono. Per alcuni è sinonimo di sofferenza. E questo numero purtroppo non si è arrestato.
Sono ancora moltissime le persone che necessitano di essere accolte negli ospedali dove, pur se assistite da medici e infermieri e da strutture che si stanno prodigando senza sosta e senza risparmio per moltiplicare le proprie forze, devono restare isolate dal resto del mondo, dai loro affetti, dalla possibilità di avere un conforto, un abbraccio, un gesto caro a cui aggrapparsi nell’ora più buia.
È a costoro che dobbiamo e vogliamo pensare. È per costoro che dobbiamo agire, ciascuno per la propria parte, affinché sappiano che gli altri, i componenti singoli della comunità, pur nell’isolamento generale sanno unirsi e muoversi insieme per generare quella carica di energia e risorse in questo momento così essenziale.
È per questo che noi di Fondazione Mediolanum Onlus insieme a Fondazione Vittorio Polli ed Anna Maria Stoppani, abbiamo voluto intervenire per supportare Fondazione Buzzi nel sostenere la Terapia Intensiva dell’Ospedale Buzzi e degli altri ospedali italiani che si trovano in gravissima difficoltà per mettere a disposizione le apparecchiature necessarie per fronteggiare l’emergenza Coronovirus.
Mancano le protezioni per il personale sanitario, fondamentali per tutelarsi dal contagio e i macchinari per assistere i malati.
È possibile sostenere questa iniziativa sul Rete del Dono.
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OGNI DONAZIONE È IMPORTANTE!
E ogni contributo, anche non in denaro, è prezioso: ringrazio fin da ora tutti coloro che vorranno unirsi a noi per dare il proprio supporto, anche condividendo questa iniziativa con più persone possibili.