Pensieri d’arte – Josef Albers e le interazioni tra forme e colori
Josef Albers ci insegna come trasformare la banalità in qualcosa di interessante e ricco di significato nella sua arte di accostamento di forme e colori
“Io non insegno arte, ma filosofia e psicologia dell’arte. Non insegno a dipingere ma a vedere, ad aprire gli occhi”.
È questo il motto dell’artista Josef Albers, creativo, insegnante e teorico che nel corso della sua vita ha cercato di mettere in evidenza l’instabilità e l’ambiguità delle forme. Con il suo contributo ha reso grande il nome della famosa scuola di architettura, arte e design “Staatliches Bauhaus”, nata a Weimar nel 1919 di cui fu prima allievo, e dove ha sviluppato le sue idee con cui ha successivamente rivoluzionato la pittura convenzionale della sua epoca, basata su forme perlopiù statiche. Egli infatti ha posto le basi per lo sviluppo dell’arte non oggettiva durante e dopo il momento dell’espressionismo astratto: le sue opere sono tuttora considerate dei modelli da cui prendere esempio, in cui le forme sono ripetute e sovrapposte al solo fine di esplorare le innumerevoli possibilità di effetti visivi e di percezioni, e che esprimono sensazioni diverse tramite l’accostamento di semplici colori e forme geometriche.