«Courtesy Interview»: 5 consigli per i colloqui informali davanti a un caffè
Quando sviluppi il tuo network professionale, magari alla ricerca di un nuovo lavoro uno dei momenti più preziosi è l’incontro davanti al caffè con un tuo contatto personale.
Si tratta di una chiacchierata informale, ma focalizzata esplicitamente sul tema lavoro, con una persona che conosci e che ritieni possa offrirti qualche suggerimento utile. Non è un colloquio di lavoro perché il tuo contatto non ti sta intervistando per selezionarti. Più semplicemente è disponibile ad ascoltare i tuoi progetti per verificare se può darti delle indicazioni e/o dei feedback per la tua ricerca. Questo tipo di dinamica viene definito in inglese Courtesy Interview. La cortesia nasce dal fatto che esiste un legame di stima, e/o di simpatia, e/o di riconoscenza tra te e la persona che hai invitato a prendere un caffè per discutere della tua situazione lavorativa.
Anche se non stiamo parlando di un colloquio di lavoro, tuttavia devi essere consapevole che questo evento è comunque una performance. Non ti stai presentando da qualcuno alla ricerca di una raccomandazione. Per quanto il tuo contatto ti voglia bene e sia propenso ad offrirti delle dritte devi essere chiaro e convincente. Il messaggio che gli devi trasmettere è il seguente: “Non cerco regali, ma solo idee e opportunità. Io sono una persona in gamba, ho un progetto, ti farò fare bella figura se mi segnalerai, ti restituirò il favore.”
Valgono quindi le considerazioni che abbiamo fatto su positività, entusiasmo, chiarezza progettuale.
Di seguito 5 suggerimenti per la tua Courtesy Interview:
- Rompi il ghiaccio mettendo in chiaro l’obiettivo dell’incontro: voglio parlarti di lavoro, ma non voglio chiederti nulla, solo idee, suggerimenti e feedback. Non mi aspetto null’altro da te. Troverai tu le parole giuste per passare questo messaggio ma è un messaggio fondamentale perché rilassa il tuo interlocutore, gli fa capire che non è obbligato in nessun modo;
- Nei veri colloqui di lavoro il candidato parla molto di più del selezionatore. In questa situazione invece devi costruire un vero dialogo. Quindi dopo aver messo in chiaro cosa ti aspetti comincia tu a porre delle domande generiche al tuo interlocutore. Domande che riguardano il suo ambito lavorativo. Dalla banale “come sta andando il tuo lavoro” alla più sofisticata “quale sono le sfide del momento per il tuo ruolo/la tua azienda?” Prova a porgli almeno due domande e ascolta attentamente le sue risposte. Non interrompere, lascialo parlare. Potresti scoprire che sei anche tu nella posizione di offrirgli segnalazioni e contributi per la sua carriera. Questo meccanismo attiverebbe un discorso molto interessante di reciprocità, di “Do ut des”. Ricordati che quando si parla di lavoro siamo tutti un po’ egoisti.
- Vendigli il tuo progetto e chiedigli feedback. Non devi apparire come una persona con un problema, ma come una persona con un progetto. Esponi chiaramente al tuo interlocutore cosa stai cercando, per cosa ti candidi, a chi potresti essere utile e perché. Si tratta sostanzialmente di presentare con la massima chiarezza e rapidità il tuo identikit professionale: “Con queste competenze posso ricoprire con successo il ruolo x, e a portare questo tipo di valore aggiunto ad aziende del settore y”. Ricordati di essere molto specifico. Se gli fai capire che non hai le idee chiare su ruolo e potenziale datore di lavoro, che per te un lavoro vale l’altro perdi di credibilità. E’ come se gli dicessi che non sei abbastanza qualificato. E il tuo contatto potrebbe perdere la voglia di spendersi per te. Quando hai terminato chiedi un feedback spassionato rispetto al tuo progetto di carriera: “Ti chiedo un feedback spassionato: Cosa pensi del mio progetto?” Da un lato in questo modo dimostri sicurezza e maturità. Dall’altro potresti avere degli spunti interessanti e utilissimi, anche se magari non sempre piacevoli. potrebbe succedere che il tuo contatto ti dica: “Sinceramente non vedo molto spazio per te in questo momento in questo settore”. Un feedback spietato, ma molto molto utile per rimettere in discussione il tuo posizionamento.
- Se il feedback del tuo contatto è positivo verifica con chiarezza se e come può supportarti, con un’idea o una segnalazione. Ricordati che mentre parli lui si chiederà “cosa posso fare per questa persona? Che suggerimento/indicazione gli devo dare? Con chi lo posso mettere in contatto?”. Devi essere tu a chiederglielo esplicitamente: “Che tipo di suggerimenti/segnalazioni mi puoi dare in merito? Con chi mi potresti mettere in contatto?”
- Il tuo contatto potrebbe risponderti in modo sfuggente e generico. È il segnale che l’incontro probabilmente non avrà un seguito. In questo caso sorridi, mostrati sereno, non tradire delusione e soprattutto non insistere. Diventeresti fastidioso. Se invece il tuo contatto ti offre un qualche contributo in termini di suggerimenti/segnalazioni/proposte trasforma questo contributo in un impegno e in un follow up specifico. “Grazie, ottimo spunto. Se sei d’accordo possiamo fare così:…” In questo modo formalizziamo un impegno reciproco e mettiamo nelle condizioni il nostro interlocutore di concretizzare, di passare dalle parole ai fatti.