4 ragioni per cui dovresti smettere di paragonarti ai tuoi colleghi
Siamo abituati a vivere in un mondo del lavoro in cui la competizione è dappertutto. Per molti competere è essenziale per fare carriera, cercare di dare sempre il meglio, non mollare. Purtroppo però la competitività lavorativa può essere distruttiva, comporta stress e frustrazioni e ci spinge a paragonarci di continuo agli altri, creando un ambiente negativo. Ecco allora perché dovremmo smettere di confrontarci con i colleghi.
1. La competizione ci distrae da noi stessi
Invece di guardare gli altri dovremmo guardare noi stessi. È facile concentrarsi su chi abbiamo intorno invece che su di noi. Ma se analizziamo la situazione e cerchiamo di capire cosa ci spinge a competere sarà più facile fermarci.
2. Nasconde spesso motivazioni più profonde
Perché sentiamo il bisogno di paragonarci ai colleghi? Se alla base c’è una frustrazione chiediamoci come possiamo superarla. Molto spesso però competiamo sulla base della “sindrome dell’impostore” o perché abbiamo paura di fare qualcosa di sbagliato.
3. Dà l’idea di essere positiva, ma non lo è
L’avrete sentito dire e ve ne sarete anche accorti, quando competiamo siamo portati a dare il meglio di noi stessi, ma che succede agli altri? Della competizione non beneficiano tutti i soggetti coinvolti, e per questo in un contesto dove gli obiettivi sono comuni va eliminata.
4. Ci porta a dubitare delle nostre capacità
Competendo con gli altri ci troviamo subito a dubitare di noi stessi. Proprio per questo riconoscere le proprie capacità e ritrovare fiducia in noi è il primo modo per smettere di compararci agli altri.