Come riconoscere una persona equilibrata
È sempre più frequente ascoltare giudizi delle persone relativi alla maggiore o minore sanità mentale degli altri. “Questa persona non sta bene”, “Di quale patologia soffre esattamente chi si comporta così?”, “Quale problema psicologico ha questa persona?”, “Questa persona è malata” sono alcune delle affermazioni e domande che spesso si sentono nelle discussioni nei Social Network e nella vita quotidiana.
Che cos’è esattamente un disturbo di personalità?
Secondo PsychCentral i disturbi di personalità sono una classe mentale di disturbi che sono caratterizzati da schemi di pensiero e comportamento rigidi e duraturi. A causa del carattere inflessibile e pervasivo di questi schemi essi possono causare seri problemi nella vita di una persona, se vengono diagnosticati come disturbo della personalità.
Secondo le definizioni professionali i disturbi di personalità rappresentano una serie di esperienze interiori e comportamenti che deviano ampiamente dalle aspettative del contesto socioculturale in cui la persona vive e si manifesta.
La mente tende per sua stessa natura ad interrogarsi circa i fenomeni che non conosce. Ha bisogno di ordine, di prevedibilità. Ciò che esula dai suoi schemi, dalle sue aspettative la mette a disagio, infrange un ordine interiore, del tutto soggettivo, che per il disagio che crea, ha bisogno di essere ristabilito.
Per questo motivo la mente cerca di etichettare, incasellare, in base alle sue esperienze e conoscenze pregresse. Non a caso si può dire che noi conosciamo il mondo non per quello che è, ma in base a come siamo noi. Non esiste, quindi, un mondo oggettivo, avulso da noi là fuori, ma il mondo siamo noi.
D’altro canto, poiché questa tendenza cognitiva e comportamentale caratterizza, chi più, chi meno, ciascuno di noi, a nostra volta veniamo etichettati, incasellati, giudicati da parte di chi ci sta intorno. Quando i giudizi che gli altri esprimono su di noi sono positivi, il nostro ego viene gratificato, la nostra autostima viene rafforzata, la serenità e la soddisfazione interiore possono crescere ampiamente. Quando, però, il modo in cui veniamo giudicati da chi ci circonda fa leva su molti aspetti negativi, il senso di auto-svalutazione, il calo dell’autostima, il senso di isolamento, solitudine, segregazione scelta o subita possono essere notevoli e soprattutto dolorosi.
Chi siamo noi per giudicare noi stessi e il nostro prossimo?
Un po’ di dolcezza, tenerezza, compassione, indulgenza verso noi stessi, l’umiltà di rendersi conto che non esiste un unico modo per essere se stessi può aiutare a fare spazio anche alle altre persone e riconoscere la loro dignità di esistere per quello che sono, nel rispetto reciproco.
Come si riconosce una persona psicologicamente equilibrata?
I disturbi di personalità esistono, sono esistiti anche in passato e forse esisteranno anche in futuro. Le diagnosi, però, si devono lasciare effettuare da professionisti competenti che possono anche essere in grado di aiutare le persone, qualora lo desiderassero. Purtroppo spesso, complici anche le numerose informazioni che troviamo oggi alla radio, in televisioni, sulle riviste cartacee, nel Web, tendiamo a creare per noi stessi o per gli altri delle diagnosi che spesso possono rendere un disagio transitorio qualcosa di molto più serio, stigmatizzante, oppure ci dedichiamo ad autoterapie che possono rischiare di peggiorare la nostra o altrui situazione.
Senza la pretesa di creare strumenti diagnostici, che restano nelle mani dei professionisti, Richard M. Zwolinski ha indicato alcuni aspetti che possono caratterizzare una personalità sana:
- Raramente si irrita o si arrabbia e quando accade è consapevole del suo stato ed è in grado di gestirlo
- Si interessa agli altri ed è desideroso di aiutarli
- Dice la verità, solo di rado mente, magari al fine di proteggere i sentimenti altrui
- Non insulta mai e talvolta porge i suoi complimenti agli altri, senza adularli
- È onesto negli affari e nelle relazioni
- Ama se stesso ed è in grado di identificare le buone qualità altrui, ma è anche realista circa i suoi difetti e manchevolezze, pur senza biasimarsi
- Crede nella bontà sua e altrui e concede agli altri il beneficio del dubbio nella maggior parte delle situazioni, a meno che non sia apertamente inappropriato o dannoso
- Nutre sentimenti positivi verso la vita nella maggior parte delle occasioni e quando prova emozioni e sentimenti di tristezza o negatività in genere sa sostenersi e ristabilirsi in breve tempo
- Si prende cura dei propri bisogni spirituali, emotivi, fisici, intellettivi, ma senza rigidità
- Ha almeno una relazione interpersonale forte, profonda, amorevole e altre relazioni sane.
Nella mia esperienza personale e professionale mi sento di aggiungere anche:
- Coltiva relazioni all’insegna della serenità, del rispetto, della gratitudine verso la propria famiglia di origine, a prescindere da come ha vissuto l’infanzia
- Sa provvedere adeguatamente al suo sostentamento e indipendenza economica
- Svolge una professione e altre attività extra lavorative in grado di soddisfarlo come essere umano, oltre che come professionista.
In conclusione, al di là di semplici e spesso riduttive classificazione, ogni persona è un mondo a sé. Ogni persona costruisce il suo personale equilibrio, con se stessa e con gli altri, giorno per giorno. Non esiste un equilibrio duraturo e definitivo. Ogni evento, situazione, occasione che viviamo, luogo che visitiamo, attività che svolgiamo, persona con cui ci troviamo potenzialmente modifica il nostro equilibrio, ci sfida a integrare la lezione che stiamo apprendendo in quel momento. Una personalità sana è quella che sa apprendere dalla vita, che sa fare tesoro delle lezioni della vita, che sa integrare costruttivamente dentro di sé quanto vive, sia che si tratti di momenti piacevoli, sereni, gioiosi, sia che si tratti di situazioni difficili, pesanti o dolorose, rinnovando il suo adattamento sereno ed equilibrato con se stesso, gli altri, l’ambiente.