Il vero leader controlla le sue emozioni. 5 consigli per farlo al meglio
La parola emozione deriva dal latino Emovere e vuol dire portare fuori, scuotere. In effetti l’emozione è la risposta a qualche stimolo che produce dei cambiamenti nel nostro corpo (aumento del battito, della frequenza del respiro, della temperatura ecc.) che in qualche modo ci smuovono e direzionano il nostro comportamento. Possono essere positive o negative, e stanno all’origine dei nostri sentimenti, cioè del modo consapevole con cui “processiamo” l’emozione.
Certe emozioni possono essere così forti da essere paralizzanti, oppure possono metterci a disagio, ecco perché, anche all’interno dell’ambito lavorativo, è importante imparare a controllarle. Ciò non significa ignorarle, ma imparare a reagire a queste in modo sano, così come fanno i veri leader. È importante poi non reprimere le emozioni, che troveranno il modo per esplodere, ma gestirle. Ecco 5 consigli per farlo al meglio.
1. Conoscere le emozioni
La cosa più importante è imparare a conoscere se stessi e le emozioni che si provano. Per farlo è importante riconoscere le reazioni del nostro corpo a determinate emozioni. Fermiamoci a esaminare come il nostro corpo sta reagendo all’emozione che stiamo provando. Il cuore batte molto veloce? Ci manca il respiro? Accetta poi queste emozioni senza cercare di liberartene il prima possibile.
2. Riprendere il controllo
Ci sono esercizi di respirazione o rilassamento muscolare che possono aiutare a riprendere il controllo. In ogni caso c’è bisogno di prendersi un attimo di pausa e tranquillità per concentrarsi su se stessi, alleviare lo stress e la tensione. Può essere utile fare dei respiri profondi, contandone 10 al minuto, oppure contrarre e rilassare diversi gruppo del corpo: piagare le dita delle mani e dei piedi e poi rilassarle, fare lo stesso con i polpacci e così via. Questo aiuterà anche a riconoscere quali muscoli si contraggono quando un’emozione comporta tensione fisica.
3. Sfogarsi
Prevenire è meglio che curare e prima di farsi travolgere dalle emozioni, che come in una pentola a pressione troveranno sempre il modo di esplodere e uscire, facciamo in modo di dare loro libero sfogo, in maniera sana e controllata. In un posto tranquillo e sicuro cerchiamo di manifestare anche in maniera plateale quello che stiamo provando. Siamo arrabbiati? Prendiamo a pugni un cuscino o facciamo a pezzi un foglio di carta. Siamo tristi? Piangiamo tra le braccia di una persona cara. Abbiamo paura? Accettiamolo e chiediamoci cosa ci fa così paura e perché.
4. Diventare assertivi
Essere assertivi – e assertivi si diventa – può essere di grande aiuto nel controllo delle proprie emozione. Rivolgendoci agli altri con assertività, che non significa arroganza, vuol dire riconoscere i propri bisogni e sentimenti ed esprimerli in maniera chiara e diretta, senza che si creino incomprensioni e fraintendimenti.
5. Non identificarsi
Va ricordato sempre che noi non siamo le emozioni che proviamo. Le emozioni sono passeggere, spesso non durano molto. È inutile tornare a concentrarci su un’emozione anche dopo che questa è passata, finiremo solo con l’identificarci con quella emozione: c’è invece molto differenza tra l’essere tristi e il provare momentanea tristezza. Un emozione è qualcosa che noi proviamo, non qualcosa che noi siamo, rimanendo consapevoli di questa differenza saremo anche più obiettivi nel momento in cui proviamo l’emozione.