Migliorarsi: 6 buone abitudini lavorative prese in prestito dal mondo dello sport
Si sono concluse le olimpiadi invernali di Peyongchang, in Corea del sud, dove abbiamo visto atleti di tutto il mondo battersi per essere i migliori. Per conseguire un obiettivo. Niente di diverso quindi da quel che accade ogni giorno in migliaia di azienda o uffici, per milioni di lavoratori.
Che lo sport e la vita aziendale/manageriale siano legate a doppio filo è noto per più di una ragione; come abbiamo detto, le due realtà hanno in comune gli obiettivi da raggiungere, la volontà e necessità di migliorarsi. Lo sport è poi la valvola di sfogo dalla vita sedentaria, la tanto agognata libertà che sperimentiamo una volta alzati dalla scrivania.
Lo sport “allena” alla vita e alla competizione: ci aiuta a fare squadra, ingegna l’esercizio della leadership e fa imparare dalle sconfitte, analizzando quel che non ha funzionato.
Sempre di più lo sport stesso è strumento di marketing: sono molto le aziende che decidono di associare il proprio nome, il proprio marchio, a quello di una squadra sportiva di cui condividono i valori, l’immagine, l’ambizione.
Ecco allora che guardare le olimpiadi in televisione, gioire per il successo dei nostri atleti, è stata l’occasione per riflettere su 6 buone pratiche, abitudini, atteggiamenti, che possiamo prendere in prestito dal mondo sportivo e applicare quotidianamente nel nostro mondo del lavoro:
1. Svegliarsi presto
Può sembrare una banalità ma più di un studio ha dimostrato che svegliarsi presto ci riempie di energia, ci fa essere più produttivi e felici. Anche per i dormiglioni impostare la sveglia prima del solito non è impossibile, ci sono dei trucchetti che aiutano a riuscirci.
2. Time Management
Le medaglie possono vincersi o perdersi anche solo per una manciata di secondi, eppure gli atleti non lasciano che sia il tempo a condurli, a definirli, ma sono loro che ne hanno il totale controllo. Anche sul lavoro la nostra schedule deve essere chiara, strutturata. L’organizzazione non deve però diventare una prigione, perché gli imprevisti sono all’ordine del giorno e possono ritardare la nostra tabella di marcia, ma dobbiamo sempre essere in controllo.
3. La dieta
Quante volte tornati dalla pausa pranzo avreste voglia di abbassare la testa sulla scrivania e schiacciare un sonnellino? Tutto dipende spesso da quel che avete mangiato. Se vogliamo performare al meglio non possiamo dimenticare che siamo noi stessi a dare a energia al nostro corpo e molte delle nostre reazioni dipendono dalla nostra alimentazione. Evitate i carboidrati e gli zuccheri, che portano sonnolenza perché riducono l’attività dei neuroni che producono la orexina, sostanza stimolante, e prediligete le proteine. Uova, pesce, carne, legumi e formaggi, senza dimenticare verdure e cracker. Se non sapete resistere alla pasta cercate di renderla più proteica possibile, aggiungendo del prosciutto o parecchio parmigiano. Ossigenate poi il sangue bevendo molta acqua.
4. Allenatevi
Se nello sport il concetto di allenamento è fondamentale e indispensabile per migliorare e raggiungere gli obiettivi, poco spesso sentiamo pronunciare questa parola all’interno delle organizzazioni lavorative. Eppure nuove ricerche hanno evidenziato che i programmi formativi sono sempre più richiesti e apprezzati. Un’organizzazione vincente non solo seleziona le persone migliori ma le allena, investendo su di loro e sulla loro formazione. Non vergognatevi di chiedere di partecipare a corsi e aggiornamenti.
5. Un buon allenatore
Come nello sport un buon allenatore aiuta lo sportivo a raggiungere la performance migliore, così nel lavoro dovete affidarvi a un professionista che sappia prepararvi, indirizzarvi, accompagnarvi e insegnarvi il mestiere. Non sempre viene detto, ma la nostra carriera può dipendere molto dal diretto superiore con cui ogni giorno ci troviamo a fare i conti. Pretendete da lui che sia un buon capo, che si relazioni con voi, vi ascolti, e vi guidi. Se questo non accade fatelo presente.
6. Resistete
Ci saranno giorni in cui vorrete mollare tutto, lasciare la scrivania e partire per Bora Bora. Sono quelli i giorni in cui non si deve mollare, specialmente se amate quello che fate, se il vostro lavoro vi appassiona. Trasformate il vostro dolore in una risorsa. Non fatevi condizionare dalle sconfitte, ma nemmeno dalla fatica e dalla frustrazione. Riuscire è faticoso, essere migliori lo è ancora di più.