La creatività non è un dono, ma un esercizio: esercitala e persevera
Siamo portati a pensare che le idee siano frutti miracolosi che nascono per caso, ma la verità è che il creativo è semplicemente una persona che ha capito dove deve cercare.
“Ma dove le trovi le tue idee?”, “Eh ma tu sei uno creativo”, e altre frasi su questo tono sono un classico per chiunque abbia a che fare con un mestiere che si basa o ha a che fare con la creatività. Artisti, scrittori, copywriter, giornalisti, grafici sono ritenuti i sacri depositari di una sorta di super potere, una funivia verso il Parnaso, dove le muse gli sussurrano all’orecchio la frase geniale che mancava.
Tuttavia la verità è ben diversa, certo, ci possono essere delle doti innate nascoste nel nostro cervello, come la capacità logica o l’intuito nel generare connessioni tra cose che sembrano completamente agli opposti, ma la verità è che la creatività, come tutte le cose, può essere allenata.
Un creativo di successo è un po’ come uno sportivo, conosce i propri limiti, allena le proprie capacità e sa come mettersi nella giusta condizione mentale per ottenere il meglio. Chiunque abbia mai dovuto tirar fuori un’idea sa benissimo che certi processi mentali non si forzano, che non ci si mette a un tavolo dicendo “adesso mi faccio venire in mente un’idea!” e si attende che arrivi, come se fosse un uovo che deve bollire un certo numero di minuti. Il professionista evita questo pensiero e sfrutta una serie di trucchi che si basano su un paradosso: spesso per ottenere ciò che vuoi devi cercare tutt’altro. Lo stesso vale per i brainstorming o le riunioni di gruppo, è impossibile forzare un certo numero di persone a partorire un’idea, ma dal dialogo, anche totalmente a vuoto, può venire fuori l’idea giusta.
Inoltre, uno spirito curioso e creativo ha bisogno di essere allenato: voler scrivere senza leggere è come far partire un’auto senza benzina. Le idee sono processi spesso derivativi, dobbiamo quindi nutrire e stimolare il cervello, dargli basi su cui poggiarsi per arrivare dove vuole. Potrà sembrare assurdo, ma anche la creatività prevede un metodo, il problema è che dovete capire quale e potete saperlo solo voi, ecco alcuni metodi che potrebbero funzionare.
Lasciate vagare la mente
Spesso il nostro cervello trova ciò di cui ha bisogno quando lo facciamo lavorare a bassa intensità, con compiti che riesce a svolgere in maniera quasi automatica, tipo guidare o camminare. Ci sono persone che trovano le proprie idee al volante, oppure durante una passeggiata, mentre pensano a tutt’altro. C’è chi deve lavare i piatti o fare del bricolage, chi ha bisogno di dieci vasche a stile libero o di portare fuori il cane. L’importante è che la mente non sia concentrata sull’idea, ma sul compito. Il resto viene da sé.
Fatto è meglio di perfetto
Ci sono momenti in cui anche la mente più geniale non ottiene niente di niente, in quei casi la soluzione migliore è tirare fuori ciò che c’è e metterlo per iscritto e poi lasciarlo decantare. È un processo spesso molto faticoso, soprattutto se siamo dei perfezionisti, ma fidatevi, ciò che la mattina vi sembra concime, dopo qualche ora potrebbe aver sviluppato il fiore che state cercando. A volte le idee sono diamanti grezzi che prima dobbiamo cavare dalla pietra dei concetti che non ci sembrano abbastanza buoni per lavorarci con calma. Hemingway era solito dire “La prima bozza di qualunque cosa è una merda”. Datevi una seconda chance.
Siate regolari
Forse le idee non vengono fuori a comando, ma possiamo in qualche modo far capire al nostro cervello che è il momento di iniziare a produrre. Per aiutarlo può essere utile creare una routine di gesti e di operazioni che lo predispongono al lavoro. Ad esempio potreste fare degli esercizi di scrittura creativa, tutti i giorni alla stessa ora. Aprite un quaderno e lasciate vagare la mente, se non vi viene niente da scrivere mettete la vostra frustrazione sulla pagina, fatelo tutti i giorni, per un periodo di tempo stabilito. Piano piano vedrete che il cervello inizierà a seguirvi e magari sarà più propenso a generare intuizioni anche in altri orari.
Fatele uscire, ma al momento giusto
Ogni tanto può essere far prendere un po’ d’aria alle nostre idee parlandone con qualcuno. Anche solo esponendo il progetto e le sue criticità potrebbero venirci in mente delle soluzioni, altre volte invece il punto di vista differente può essere proprio ciò che ci manca. La cosa più importante è sapere quando farlo. Le idee sono animali strani, che devono sviluppare la giusta corazza prima di subire critiche o osservazioni. È importante capire a che stadio è la nostra idea e se la persona che abbiamo di fronte è quella giusta per recepirla. Un po’ come in un videogioco, in cui il protagonista deve salire di livello per affrontare i nemici più ostici. Non c’è niente di peggio di una buona idea esposta troppo presto alle critiche di un pubblico feroce.