Centodieci è Ispirazione al Premio Bancarella: Oscar Farinetti e le 10 regole per ricordarsi del futuro
Ricordiamoci del futuro.
Potrebbe sembrare un film di Robert Zemeckis ma è il titolo del nuovo libro a firma Oscar Farinetti, il settimo per il patron di Eataly, in questi giorni in libreria e ospite al Premio Bancarella di Pontremoli nell’edizione 2017.
Un libro che guarda al passato per capire il futuro, un ponte fatto di 7 storie e un riassunto che aiutano a capire da dove arriviamo per comprendere meglio dove stiamo andando. Farinetti in piazza, di fronte a una platea di oltre 600 persone accorse per la serata che rientra nel ciclo degli eventi Centodieci è Ispirazione, parte da lontano, lontanissimo, assimilando la scoperta del fuoco di 1500 milioni di anni fa, tanto difficile da gestire ma con un enorme potenziale, a quella di internet dei giorni nostri dividendo il mondo in due macro categorie di persone: ottimisti da una parte, ovvero coloro i quali pensano che i problemi si possano risolvere e pessimisti dall’altra, coloro i quali pensano che i problemi non si possano risolvere. Giovani da una parte, coloro i quali guardano al futuro e all’innovazione con fiducia, vecchi dall’altra, coloro i quali restano ancorati a un passato ormai superato, a prescindere dalla carta di identità: “Conosco giovani di 90 anni e vecchi di 30”, ha raccontato. 90 minuti su un palcoscenico all’aperto in cui l’imprenditore piemontese non promuove solo il proprio libro, copie disponibili frantumate in pochi minuti, ma cerca di far riflettere, dando spunti di riflessione positivi alla platea.
Saltano fuori quindi le 10 regole per ricordarsi del futuro, regole semplici ma efficaci che vanno all’individuazione delle priorità al patriottismo e alla fiducia, passando per regole di marketing come il pensare locale e agire globale, senza dimenticare la capacità di narrare e il saper gestire l’imperfezione. L’attenzione in piazza resta alta anche all’ultimo minuto, quando arriva il trucco per essere fortunati nella vita: “In realtà credo che, salvo situazioni al di fuori degli standard, le persone nella vita abbiano un 50% di eventi fortunati e un 50% di eventi sfortunati; c’è però una grande differenza perché l’80% di noi racconta solo le sfortune, perché ci compiaciamo nell’essere compatiti. Nessuno di noi però vuole fare società con una persona sfortunata, ecco perché per essere fortunati bisogna solo raccontare le cose belle, gli altri avranno una percezione positiva di noi e arriveranno con altrettante cose belle, idee, progetti. Il trucco per diventare fortunati è tutto qui”.