Forse sei meglio di quel che credi: come combattere la Sindrome dell'impostore
Quando ottieni un successo lavorativo ti senti fuori posto? Pensi sempre che gli altri ne sappiano più di te? Cerchi di non offrire consigli o pareri perché “in fondo non devo dire niente d’interessante”? I complimenti ti imbarazzano e non sai come comportarti quando ne ricevi?
Va tutto bene, semplicemente forse soffri un po’ di “Sindrome dell’impostore”, ovvero una forma di insicurezza che porta le persone a svalutarsi e a pensare che le cose buone che gli capitano o non siano meritate o siano frutto della fortuna. È l’altro specchio del cosiddetto “Effetto Dunning Kruger” ovvero quando una persona tende a sopravvalutare le proprie capacità e si crede in grado di poter dire la sua in ogni situazione.
La Sindrome dell’impostore può essere un fastidioso freno alle nostre capacità, ma non è niente di grave, anzi, vuol dire che siamo persone capaci di autocritica, che non è poco. Tuttavia può diventare un problema sul lavoro e nella vita di tutti i giorni, perché la gratificazione è un fondamentale alleato per fare sempre meglio.
Ecco qualche consiglio per cercare di gestirne gli effetti e… avanti a testa alta!
1. Non sei solo
Ogni problema che ci colpisce ci fa sentire come se fossimo gli unici ad averlo, ma la Sindrome dell’impostore è molto diffusa tra persone insospettabili. Attori, cantanti, artisti, scienziati, centinaia di persone che hanno fatto tantissimo nella vita si sentono ogni giorno come se fossero dei buffoni che qualcuno prima o poi scoprirà. Tina Fey, famosissima attrice, autrice e comica americana ha scritto “La bellezza della Sindrome dell’Impostore è che sei sempre in mezzo tra l’egomania e il baratro in cui ti ripeti “Sono una truffa! Oh Dio prima o poi lo capiranno! Sono una truffa! Quindi non ti resta che cavalcare l’egomania e divertiti, sapendo che prima o poi cadrai”. Se l’idea di un premio Nobel che si sente una truffa vi fa sorridere bene, usate quel sentimento per capire che non siete un impostore.
2. Accetta di aver fatto qualcosa di buono
La Sindrome dell’impostore si basa sull’incapacità di interiorizzare il successo, perché ci è stata data una possibilità che altri non hanno avuto, dunque tutto ciò che otteniamo non ha valore. Questo concetto è sbagliato perché veramente poche persone al mondo possono dire di avere così tanti mezzi da poter fare quello che vogliono senza alcuno sforzo. Di solito queste persone sono anche quelle che poi si rivelano giganteschi fallimenti. Pensate ai figli di persone ricche e famose, gente che sicuramente vive bene, ma che è costantemente all’ombra di qualcun altro. C’è un sacco di gente là fuori che ha tutte le possibilità del mondo, eppure sbaglia comunque, perché non riesce a sfruttare questo vantaggio e perché le opportunità arrivano solo se lavori duro e ti esponi. La vita non è giusta, non lo è quasi mai, ma se sei dove sei è perché hai saputo fare le scelte giuste, anche solo per intuito.
3. Tieni traccia dei tuoi successi
Quando pensi di non aver fatto niente di speciale può essere difficile capire quanta importanza ha la tua attitudine nei tuoi successi personali e soprattutto dove sei arrivato. Dare tutto il merito alla fortuna è sbagliato, proprio quanto darle tutta la colpa, perché se inizi a pensare di non aver controllo sulla tua vita allora non farai niente per cambiarla. Ecco perché è importante tenere traccia dei propri successi, cercando di capire qual è il metodo migliore per farlo. Se scrivi, fai un elenco dei tuoi articoli, oppure tieni traccia di contratti firmati, accordi presi, complimenti ricevuti, corsi effettuati. Mostra alla parte più triste di te quanto stai lavorando sodo. Trova uno spazio dove mettere tutte le cose che ti hanno reso felice nel tuo cammino. I viaggi, le persone, i risultati, sarà il posto dove tornare quando credi di non valere niente.
4. Non darla vinta alla gente là fuori
Internet è piena di gente che non vede l’ora di vedere qualcuno fallire per giustificare la propria mancanza di risultati. Scrivere un commento negativo sugli altri in qualche modo ci permette di scaricare i nostri errori su di loro, gli errori altrui diventano automaticamente i nostri successi. Ecco perché non bisogna mai chinare il capo di fronte a chi cerca in tutti i modi di buttarci giù, mantenendo però il giusto contatto con la realtà e la capacità di separare i pareri costruttivi dalla pura e semplice spazzatura. Di solito farlo è abbastanza semplice: se non conosci una persona, se si fa sentire solo quando ha bisogno di te e se vuole parlare sempre e solo di come lui fa bene le cose allora non c’è da aspettarsi niente di buono.