Se volete che i vostri figli abbiano delle capacità particolari, siate voi stessi i primi a coltivarle
Spesso si dice che è meglio dare l’esempio piuttosto che predicare! Ovviamente è vero, ma è ancora più concreto quando l’esempio deve essere dato da un genitore a un figlio, infatti l’esempio influenza la genomica.
La biologia molecolare e l’omica in questi ultimi tempi stanno facendo passi da gigante e sta scoprendo cose veramente rivoluzionarie. Per capire bene il tutto però bisogna tornare un po’ indietro nel tempo quando uno scienziato francese, Lamarck, nel 1809 teorizzò, cercando di spiegare l’evoluzione, che lo sforzo evolutivo di un individuo avrebbe influenzato la sua prole. Un esempio: una giraffa che tende il collo verso le fronde più alte avranno più probabilità di sviluppare un lungo collo.
Questo ovviamente è ben lontano da spiegare l’evoluzione (Darwin e molti altri ne hanno compreso i meccanismi principali di mutazione e selezione del più adatto) tuttavia oggi c’è una teoria, supportata da prove concrete, chiamata Neolamarkismo, che rivaluta le conclusioni di Lamarck.
È stato fatto un esperimento: dei topi che venivano sollecitati negativamente mentre veniva loro fatto annusare un particolare odore impararono a evitare quel odore. Tutta la prole di quei ratti faceva lo stesso. Una generazione è troppo poco tempo per innescare un’evoluzione, soprattutto non in tutta la prole di tutti i ceppi sperimentati. Unica spiegazione è che i genitori avevano trasmesso alla prole le loro esperienze. Questo non avviene per mutazione genetica, ma nel modo in cui i geni vengono usati (è dunque un processo epigenomico).
Questo è stato visto anche negli umani, ecco degli esempi: gli ebrei, che per religione sono esortati a studiare per molto tempo al giorno, e che per anni, a causa della discriminazione alla quale erano sottoposti, avevano molto tempo per farlo, avranno figli portati allo studio, prova ne è il fatto che Israele ha il più alto numero procapite di premi Nobel ed è la prima nazione al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche. Altra popolazione è quella italiana, da sempre portata alle arti, alla poesia, alla scienza e a una capacità di pensare fuori dagli schemi divenuta proverbiale. E lo stesso si può dire per tutte le altre caratteristiche peculiari di un dato popolo o cultura ma che non è determinato da differenze genetiche.
Perciò, volete che i vostri figli abbiano delle capacità? Siate voi stessi i primi a coltivarle.
Unica postilla? Dovete farlo ben prima di concepire un figlio, perciò vivete la vostra vita così come vorreste che la vivesse vostro figlio, e coltivate i valori che vorreste vedere in esso.