Centodieci è Arte: dall'ombra alla luce, Vittorio Sgarbi racconta il Seicento in pittura
È un viaggio da nord a sud quello che il Professor Vittorio Sgarbi ha fatto fare alla platea romana accorsa per assistere al suo evento di Centodieci è Arte. Da nord a sud, dall’ombra alla luce, un viaggio nei tesori inesauribili d’Italia, un viaggio nel tempo e nelle specificità di ogni città, comune e regione.
Caravaggio come bussola seppur assente, perché nel Seicento l’artista è fuori scena ma il suo raggio di influenza determina i passi di molti come quello del calabrese Mattia Preti che è forse l’ultimo ad avvicinarsi alla luce calda di Michelangelo Merisi; il Professor Sgarbi però va oltre e presenta anche il ticinese Giovanni Serodine definendolo “intenso, bruciante, al punto da far sentire Caravaggio quasi scolastico, ovvero fotografico”.
Da nord a sud, dall’ombra alla luce, andando anche in antitesi con lo stesso Caravaggio come nel caso del varesino Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone, “la cui visione non è nel reale e nel vero, ma nell’ascesi e nell’estasi”. Non viene dimenticato neppure il piemontese Tanzio da Varallo, uno che “ha fatto resistenza a Caravaggio, in difesa di una incontaminata bellezza ideale e ci ha lasciato il più bel Davide con la testa di Golia della storia della pittura, nel quale Golia è un morto tra i più vivi mai concepiti”.
Le immagini che scorrono sullo schermo alle sue spalle sono accompagnate da lunghi aneddoti che rendono la lettura dell’arte semplice anche per i neofiti, ma al tempo stesso profonda per gli appassionati, nella lectio magistralis viene presentata una grande quantità di autori minori come il marchigiano Giovanni Francesco Guerrieri, un pittore senza effetti speciali, ma che più di tutti intende la verità e lo spirito di Caravaggio, oppure Sacchi, per molti un nome associato all’ex allenatore del Milan, per Sgarbi un importante esponente del barocco romano, Andrea Sacchi, come Bernini e Pietro da Cortona.
Senza dimenticare Artemisia Gentileschi e la sua “Cleopatra”, un paradigma di realismo, un vero e proprio innamoramento per Caravaggio: “Il dipinto ci propone una donna brutta, che si uccide perché ha paura che la bellezza sfiorisca. Cosa c’è di più attuale di questo dramma?” chiede il Professore.
Potremmo citarne molti e molti altri, ma rimandiamo l’appuntamento ai prossimi eventi di Centodieci è Arte col Professor Vittorio Sgarbi. Scoprili tutti qui.