Smettere di procrastinare è facile (se sai come farlo)
Prima di scrivere questo articolo, ho procrastinato per circa un’ora controllando Facebook, la forma-base di procrastinazione e uno dei più efficaci mangiatempo esistenti nella nostra giornata. I social media, e Facebook in particolare, hanno la capacità di curvare lo spazio-tempo, per cui quelli che sembravano cinque innocenti minuti di evasione erano due ore di conteggio compulsivo dei like sul tuo ultimo post.
Uno dei problemi principali per un freelance (e solo in misura minore per chi lavora in un ufficio) è la gestione del tempo. Ogni minuto ha un costo, e ogni minuto impiegato male è buttato; d’altro canto, è anche vero che chi svolge una professione intellettuale ha bisogno di decomprimere, di tanto in tanto. Il problema è che più spesso che no la decompressione non è produttiva, ma viene svolta nello stesso ambiente in cui si lavora, ovvero lo schermo del computer.
Intendiamoci: si può procrastinare in molti modi – chi lavora da casa può decidere che il bagno aveva bisogno di una pulizia radicale proprio oggi, ma c’è anche chi fa dolci o guarda serie sul tablet – ma il risultato è sempre quello: il lavoro non viene svolto con tempi adeguati, viene consegnato in ritardo o in tempo ma fatto in maniera approssimativa.
Smettere di procrastinare è come smette di fumare: difficile, ma possibile.
Comincia presto
Sembra lo slogan di una pubblicità anni ’70 con protagonista una tale Luisa che cominciava presto, finiva presto e non puliva il water, ma se ti alzi con calma, fai colazione con ancora più calma e attacchi alle dieci, hai solo tre ore buone prima del calo di zuccheri e di concentrazione che ti obbliga a fare una pausa. Per non procrastinare, o procrastinare meno, vai a letto presto e alzati presto, come se andassi in ufficio.
Se puoi, lavora fuori casa.
L’ideale è prendersi uno spazio in un co-working, ma se non ricevi molte telefonate anche una biblioteca va bene, oppure – quando c’è bel tempo – una panchina al parco. I più gaudenti individuano un baretto sulla spiaggia e vi si trasferiscono: il mare e l’aria aperta, anziché distrarre, aiutano la concentrazione. Il punto è non stare in casa, cosa che oltre a inquinare di vibrazioni lavorative lo spazio in cui si vive, dà anche l’impressione di avere più tempo per fare le cose. Stare fuori casa diminuisce le distrazioni, aiuta a rimanere concentrati e aumenta il valore del tempo: prima finisci, prima puoi tornare a casa a fare binge-watching di Orange Is the New Black.
Questo articolo, per esempio, lo sto scrivendo in treno. È un ambiente di lavoro che in alcune occasioni può rivelarsi molto produttivo, e sicuramente aiuta a focalizzare.
Chiudi Facebook. E Twitter. E togli le notifiche di Instagram.
Sembra banale, ma per concentrarsi su un compito bisogna isolarsi. A meno che il lavoro non comporti l’utilizzo dei social media, spegnili per un po’. Basta anche minimizzare la finestra per non vedere le notifiche comparire sullo schermo, ma se si lavora su una scheda del browser (per esempio: per scrivere usando WordPress o altre interfacce di CMS) prova a usarne uno diverso da quello dove tieni aperte le tab di Facebook e Twitter, oppure chiudile. Per chi scrive: abbi coraggio e metti il foglio Word o Pages in modalità “A tutto schermo”. Escludi le distrazioni.
Crea una lista per punti di cose che devi fare.
Questo non aiuta solo la memoria – perché chi deve fare molte cose finisce per dimenticarsene qualcuna – ma anche anche a visualizzare i compiti da svolgere e stabilire una lista di priorità. A meno che tu non debba tenerne traccia sul lungo periodo, non perdere tempo con applicazioni o fogli elettronici e to-do list: la cara vecchia carta su foglio va benissimo. Man mano che procedi, cancella il punto completato dalla lista. Questo libera un sacco di endorfine, è motivante e aiuta a darsi il passo durante la giornata.
La mia raccomandazione personale: fai prima tutte le cose che richiedono poco tempo e sforzo, e toglile dalla lista. Questo ti aiuta a non trascinartele per giorni e anche a sentirti un po’ meno angosciato riguardo a quelle grandi e impegnative.
Impara a contingentare il tuo tempo.
Puoi anche lavorare ogni giorno fino a mezzanotte, certo, ma la vita dov’è? Darsi dei limiti – lavorare un massimo di otto-nove ore al giorno, se possibile meno, e mai nei fine settimana salvo emergenze o impegni eccezionali: questo è il mio – è essenziale anche per evitare di perdere troppo tempo. Se sai che alle sette stacchi, sei meno tentato di prenderti un’ora per giocare a Piante contro Zombie.
Se perdi facilmente la cognizione del tempo e hai cali d’attenzione, prova la Pomodoro Technique, un modo semplice ma efficace per obbligarti a procedere a tappe forzate.
Prendi delle pause.
Sembra contro-intuitivo, ma se ti fermi lavori meglio. Alzati almeno ogni ora, guarda fuori dalla finestra, prendi aria, fai una telefonata (se non eri al telefono da ore). Se puoi, fai una passeggiata, anche solo intorno all’isolato. Vai a pranzo con un amico o un collega, stacca, non parlare di lavoro. Quello che ti sembra tempo perso verrà riguadagnato con una maggiore concentrazione e produttività quando riprenderai a lavorare.