Parlare chiaro: il regalo più grande che possiamo fare agli altri
Tutti noi ci lamentiamo spesso di quanto siano incomprensibili i contratti, i regolamenti, le comunicazioni formali che riceviamo nella cassetta della posta. Una lingua da iniziati, con cui sembra che qualcuno cerchi deliberatamente di non farsi capire, come per esercitare un potere. Una lingua che confonde e che allontana.
Oggi la capacità di parlare chiaro e di arrivare al punto è una soft skill molto apprezzata. In un mondo frenetico e pieno di informazioni la semplicità nel comunicare è sempre più preziosa. Ecco un primo suggerimento per semplificare il nostro modo di scrivere. Vi costa un piccolo sforzo, quello di leggere questa frase così complicata. Provateci, coraggio!
La erogazione dei benefit in conformità a disposizioni di contratto, di accordo o di regolamento che configuri l’adempimento di un obbligo negoziale, determina la deducibilità integrale dei relativi costi da parte del datore di lavoro ai sensi dell’articolo 95 del TUIR, e non nel solo limite del 5 per mille, secondo quanto previsto dall’articolo 100 del medesimo Testo Unico. Tale limite di deducibilità continua ad operare, invece, in relazione alle ipotesi in cui le opere ed i servizi siano offerti volontariamente dal datore di lavoro.
Per semplificare occorre subito fare un’operazione logica. Chiediamoci: chi fa cosa? Di chi stiamo parlando?
Nei suoi meravigliosi studi sui misteriosi meccanismi del nostro cervello il premio Nobel Daniel Kahneman, autore di Pensieri lenti e veloci,ci ha dimostrato che «una frase è più comprensibile se descrive che cosa fa un agente che se descrive che cosa è una certa cosa e quali proprietà possiede».
Per questo nei seminari di Ingegneria verbale suggerisco come mettere nero su bianco i pensieri complessi partendo dalla rappresentazione – anche con un disegnino – dei soggetti coinvolti: chi fa cosa? Torniamo al nostro testo complicato. Di chi si sta parlando? Si sta parlando di datori di lavoro e di lavoratori. Prendiamo un pezzo di carta e scriviamo datore di lavoro e lavoratore. Meglio ancora se vicino alla parola facciamo un disegno, un gesto semplice che stimola la capacità del nostro cervello di vedere le connessioni logiche tra i due protagonisti (datore di lavoro e lavoratore). Automaticamente saremo portati a segnare sul foglio ciò che i protagonisti si scambiano nella loro relazione (prestazioni di lavoro, stipendio, benefit, ecc.). Ecco comparire la parola chiave oggetto del testo complicato: benefit. Abbiamo dunque visualizzato le “materie prime” della nuova frase: datore di lavoro, lavoratore e benefit.
Pr costruire la frase semplificata dobbiamo adesso scegliere il soggetto (inteso come chi compie l’azione). Cerchiamo se possibile di far coincidere il soggetto (inteso come chi compie l’azione) con il destinatario del testo. A chi si rivolge prevalentemente questo testo? Al datore di lavoro. Costruiamo dunque una frase in cui il soggetto che “compie l’azione” è il datore di lavoro. Eccola qua:
Se il datore di lavoro offre dei benefit al lavoratore, adempiendo ad un accordo negoziale, può dedurne i relativi costi al 100%, ai sensi dell’articolo 95 del TUIR. Se li offre invece volontariamente, può dedurli fino al limite del 5*1000, come previsto dall’articolo 100 del TUIR.
Non è tutto molto più leggibile e comprensibile così?