Il cambiamento profondo? Comincia adesso, dalle nostre abitudini
Siamo nell’era del goal-setting. Tutto viene gestito per obiettivi che devono essere eclatanti e spettacolari. Eppure sia gli individui che le aziende stanno avendo grandi difficoltà a raggiungerli.
Questo perché abbiamo elevato questa strategia a modalità di vita: le aziende hanno obiettivi mensili, trimestrali, annuali. Manager, venditori e perfino studenti hanno obiettivi.
Il problema è che noi non funzioniamo solo per obiettivi anzi: l’uomo è una creatura di routine. Il 40% dei nostri comportamenti e il 95% dei nostri pensieri sono abitudini.
Praticamente noi siamo il risultato delle routine che costruiamo ogni giorno.
Funzionare solo ad obiettivi infatti spesso demotiva perché perdiamo la visione del risultato di lungo termine e del suo valore e ci distrae, facendoci concentrare su piccole attività pratiche per raggiungere obiettivi magari non così importanti. Nessuno si motiva per un 4% in più di fatturato. In America si scherza sullo svantaggio degli obiettivi dei venditori e si dice che se vuoi trovare un venditore che ha già raggiunto il suo obiettivo di vendita mensile, devi cercarlo su un campo da golf. Questo perché quando raggiungiamo un obiettivo la tensione si scioglie e noi ci rilassiamo, non esplorando nuove strade e nostre potenzialità.
Eppure quello che ci permette di costruire solide basi in qualsiasi attività, ottenendo ottimi risultati costanti, non è il raggiungimento di un obiettivo, ma le routine efficaci che mettiamo in pratica ogni giorno. In fondo sono le routine che forgiano campioni e artisti, fanno crescere aziende e imparare un bambino a camminare.
Un cattivo imprenditore non verrà salvato da un’ottima campagna pubblicitaria, così come un ottimo manager non verrà affossato da una strategia sbagliata. Le loro abitudini annulleranno l’effetto positivo, o negativo, di un evento.
Gli obiettivi certamente sono importanti, perché ci indicano quanto siamo lontani da un risultato, ma operare solo con essi ci fa perdere di vista la nostra capacità più grande: standardizzare comportamenti eccellenti. Questa competenza ci permette di diventare artisti nel nostro settore, veri esperti eccellenti e riconosciuti.
Ecco tre spunti per lavorare su questa nostra competenza:
- Abitudini fondamentali
Definiamo un risultato ambizioso chiedendoci quali sono le tre abitudini fondamentali da mettere in pratica per raggiungerlo. Identifichiamo tre comportamenti che, se ripetuti ogni giorno, ci porteranno sicuramente dove vogliamo andare. - Routine efficaci
Non diamoci un obiettivo giornaliero, mensile, settimanale ma gestiamo le energie dando il massimo sulle attività che reputiamo necessarie per arrivare al traguardo. Rendiamo queste attività delle routine sempre più efficaci, monitorando i risultati e come li abbiamo raggiunti. Se un venditore si dà come obiettivo due appuntamenti al giorno, quello sarà il tetto psicologico che incontrerà e, in media, riuscirà a fare due appuntamenti al giorno. Questo risultato non ci racconta però del suo potenziale. Proviamo a chiedergli di dare il massimo per un mese, sviluppando routine eccellenti e focalizzate: qualche giorno arriverà a 5-6 appuntamenti e a volte a uno o due. Queste variazioni ci permettono di migliorare molto più velocemente, perché il venditore si può chiedere: «Cosa mi ha permesso di arrivare a sei appuntamenti?», «Cosa ho fatto di diverso, invece, quando ho preso solo un appuntamento?». - Consapevolezza
Gli obiettivi fanno concentrare solo sulla lista degli impegni, con il rischio di inseguire strade sbagliate o poco efficaci. Monitorare le nostre routine e i risultati che abbiamo ogni settimana ci permette di essere sempre “mindful” rispetto alle nostre energie, alla motivazione e ai risultati che stiamo portando a casa. In questo modo apriamo la nostra mente ad evolvere ed accettare il fatto che nessun obiettivo è per sempre.